Il fenomeno della composizione negoziata, strumento introdotto per gestire e prevenire le crisi di impresa, sta mostrando segnali di forte radicamento nel tessuto economico italiano. Così esordisce Andrea Prete, presidente di Unioncamere, durante l’ultimo incontro dell’Osservatorio sulla crisi di impresa, puntualizzando l’importante impatto della recente normativa che ha introdotto novità significative nel processo di gestione delle difficoltà aziendali.
La composizione negoziata, come suggerisce il termine, è un accordo volontario tra un’impresa in difficoltà e i suoi creditori, mirato a ristrutturare i debiti in un modo che permetta alla società di rilanciarsi, evitando così il più traumatico fallimento. Prete evidenzia con soddisfazione che “solo negli ultimi 15 giorni, sono state registrate 100 nuove istanze, segnale di un crescente interesse e fiducia in questo strumento”. L’efficacia del metodo è ulteriormente confermata dalla felice conclusione di cinque significativi casi di risanamento che hanno riguardato circa mille lavoratori, dimostrando non solo l’utilità sociale di questa procedura, ma anche la sua capacità di salvaguardare l’occupazione.
Il vantaggio primario della composizione negoziata risiede nella sua agilità e nella riduzione dei tempi necessari per giungere a una soluzione. Contrariamente agli iter più tradizionali e burocraticamente onerosi, questa procedura si è dimostrata più snella e rapida, con uno su cinque dei casi risolti che ha portato a un completo risanamento dell’impresa.
Una svolta fondamentale è stata la recente integrazione nella procedura della possibilità di negoziazione anche con enti pubblici creditori, come l’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Questo permette un dialogo più costruttivo e una maggiore possibilità di risanamento, evitando gli intoppi spesso causati da debiti fiscali.
Il quadro delineato da Prete indica chiaramente come la composizione negoziata non solo contribuisca alla stabilità delle imprese in difficoltà, ma agisca anche come strumento di prevenzione per le crisi future, permettendo agli imprenditori di affrontare con maggiore serenità le fasi di turbolenza economica.
Non si può tuttavia ignorare che, nonostante i risultati promettenti, il cammino verso una piena e capillare efficienza del sistema di composizione negoziata è ancora lungo e disseminato di sfide, tra cui quella di una maggiore sensibilizzazione e formazione per gli imprenditori e i creditori sulle potenzialità di questo strumento.
In conclusione, la composizione negoziata si sta configurando come una solida risposta alle crisi di impresa, con evidenti benefici sia per i livelli occupazionali sia per il tessuto economico più ampio. Resta fondamentale, tuttavia, un impegno continuo da parte delle istituzioni e degli attori economici per migliorare, diffondere e ottimizzare l’uso di questa procedura, facendo della prevenzione e del dialogo costruttivo le colonne portanti della gestione aziendale in Italia.
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