Nella giornata del 13 novembre, la Sicilia Orientale è stata colpita da un intenso maltempo che ha trasformato le strade in un gigantesco torrente. La furia dell’acqua ha trascinato con sé auto, furgoni, persino un camion, riversandoli addirittura in mare. Molteplici gli interventi dei vigili del fuoco costretti a richiamare i colleghi liberi dal servizio per far fronte alle numerose richieste d’aiuto. Si sono mobilitati anche i fuori stradisti del gruppo FIE Sicilia, la Protezione civile e le associazioni di volontari attivati dal Dipartimento Regionale.
Alluvione / Acireale, Altarello e Torre Archirafi le zone più colpite
Drammatico lo scenario a Giarre. Strade come fiumi in piena. Garage e case allagate anche a Riposto ed a Torre Archirafi. Un fiume è esondato ad Altarello, le acque hanno invaso interi garage ed il piano terra di numerose abitazioni. Una famiglia con disabili rimane bloccata in casa rendendo necessario l’utilizzo di un mezzo anfibio da parte dei Vigili del Fuoco. L’attività di soccorso è andata a buon fine.
I soccorritori sono dovuti intervenire nel salvataggio di alcuni automobilisti bloccati sull’autostrada A18 a Fiumefreddo di Sicilia. Ad Acireale si è registrata una frana che interessa la riserva naturale della Timpa. Franata anche la strada che conduce al Palace Hotel di Santa Tecla bloccata dalle rocce. A Torre Archirafi, invece, tristemente famose le immagini di auto, furgoni e camion trascinati in mare dalla furia dell’acqua. Oltre, ovviamente, gli ulteriori disagi al manto stradale ed alle abitazioni nelle zone più colpite.
Alluvione / Unico dato positivo: nessun disperso e nessun ferito
Mentre si procede alla conta dei danni, fortunatamente la popolazione coinvolta ne è rimasta illesa. Zero dispersi, zero feriti. Nessun danno a persone fisiche. I sindaci delle zone maggiormente coinvolte hanno, certamente, contribuito a questo importantissimo “dato”, diramando l’allerta meteo arancione e decidendo, di conseguenza, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. C’è inoltre da considerare che è stato un periodo di alta piovosità a Giarre. In 8 giorni sono caduti ben 1063 mm di pioggia, praticamente più del quantitativo d’acqua che cade annualmente nel versante orientale etneo.
Alluvione / Cause e rimedi di un fenomeno sempre più frequente
Questi fenomeni meteorologici estremi, caratterizzati dall’alternanza di periodi di siccità a fasi di piogge intense, con conseguenti alluvioni, sono sempre più frequenti ed impattanti. Decisamente in aumento anche la loro intensità. La comunità scientifica è assolutamente convinta nel ribadire che la causa primaria è da ricercare nei cambiamenti climatici causati dall’impatto dell’uomo sull’ambiente naturale, soprattutto tramite le emissioni di gas serra.
Le sempre più numerose alluvioni sono favorite anche da fenomeni quali la deforestazione, l’urbanizzazione incontrollata, la modifica dei corsi d’acqua e la canalizzazione dei fiumi che agiscono riducendo la capacità di assorbimento del terreno.
Il surriscaldamento globale non può essere arrestato, né ridotto. L’unica soluzione sarebbe quella di adottare pratiche di pianificazione urbanistica sostenibile e di gestione delle risorse idriche. Bisognerebbe, in poche parole, imparare a convivere con questa instabilità cercando di tutelare gli edifici e la salute ambientale con piani studiati ed azioni mirate.
Alluvione / Una testimonianza diretta
Essendo cittadina altarellese, posso rendervi partecipi della mia testimonianza diretta di quanto visto. Con mia grande incredulità mista al profondo dispiacere di chi assiste impotente alla devastazione del paese in cui è cresciuta. L’impotenza dell’uomo dinanzi alla forza dirompente della natura.
La paura negli occhi della gente ed il conseguente bisogno di raccontare quanto accaduto come una sorta di catarsi, uno sfogarsi di fronte al trauma comune. Un po’ come gli alcolisti anonimi in seduta comune, o uno studente universitario prima dell’esame. Quella paura che ti conduce a raccontarti, a relazionarti. Questo è il ritratto psicologico.
Dalla finestra, invece, ho visto una strada trasformarsi in un torrente con l’acqua scorrere veloce, implacabile, alta più di un metro. Procedeva ostinata, decisa, polverizzando ogni ostacolo le si ponesse dinanzi. Uno scenario decisamente apocalittico che ho osservato e che mi auguro di non vedere mai più.
Rialzati Sicilia!
Per chi è cresciuto in questa zona, come chi scrive, è un dolore doppio. Piange il cuore a vedere i luoghi dei ricordi più giocondi e felici, ridotti a cumuli di fango e detriti. Emblematica è l’immagine dell’auto bianca di Francesca incastonata tra i sassi, a pochi passi dal mare. Emotivamente impattante, vedere il camion del marito trascinato via dalla corrente. Immaginiamo i loro sacrifici. Tutto perso. Il mondo che crolla addosso. Una devastazione esterna ed interna. Nulla è più come prima. E tu lì, inerme. Consapevole però che hai ancora il bene più prezioso che è la vita.
Allora, ti rimbocchi le maniche, ingoi le lacrime e riparti. Allora, forza Francesca! Forza e coraggio a tutte le Francesca di quest’incantevole pezzo di Sicilia. La Sicilia è terra di meraviglie e di battaglie. Una guerriera bellissima e disgraziata che ci ha forgiati. Siamo un popolo forte e tenace. Ci risolleveremo. Fozza carusi!
Giovanna Fortunato
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