Lecce, fu dimessa con la febbre dopo un intervento: morta 64enne. Clinica e medico condannati a pagare 800 mila euro #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Dimessa dopo l’intervento in una clinica privata leccese senza la prescrizione di una terapia antibiotica post-operatoria e nonostante accusasse sintomi febbrili, morì alcuni mesi dopo a causa di uno choc settico. Per la morte di una 65enne salentina, risalente al 19 ottobre 2015, il Tribunale civile di Lecce ha condannato al risarcimento in favore dei familiari sia la struttura sanitaria che il medico che la ebbe in cura: in egual misura, dovranno risarcire i parenti con quasi 800 mila euro. La vicenda trae origine dalla denuncia presentata dai figli della donna per presunta malasanità nei confronti della clinica privata.

Ricoverata per una patologia cardiaca e sottoposta a intervento chirurgico il 15 giugno 2019, la paziente fu dimessa il 13 luglio successivo, benché manifestasse evidenti segni di complicazioni, come la febbre (indicatore di una probabile infezione in corso) e senza che le venisse prescritta alcuna cura antibiotica post-operatoria. Una consulenza di parte evidenziò che la donna, fino alla tarda serata dell’11 luglio, avesse uno stato febbrile con temperature fino ai 38 gradi.

Il giudice, accogliendo le tesi dell’avvocato Dario Malinconico (che assiste i familiari della vittima) ha quindi riconosciuto che le dimissioni fossero «premature» e che sarebbe stato necessario un «approccio più prudente», con il proseguimento della terapia antibiotica, ripartendo le responsabilità tra la clinica e il medico.

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