E’ d’obbligo una smentita in merito ad uno dei simboli più affascinanti e misteriosi di Venezia. Ca’ Dario, noto anche per una fama sventurata, non è stato venduto. La notizia, riportata successivamente a quella della vendita dai quotidiani locali, conferma che l’immobile non ha trovato un nuovo proprietario, contrariamente a quanto ipotizzato nelle ultime ore.
Tutto è nato dal ritiro, avvenuto ieri, dell’annuncio immobiliare che presentava il palazzo come disponibile sul mercato al prezzo di 18 milioni di euro. L’agenzia toscana incaricata della vendita, agendo per conto di Christie’s International Real Estate, aveva inizialmente suscitato l’interesse del pubblico, portandolo a credere che l’immobile fosse stato venduto. Tuttavia, una dichiarazione ufficiale all’ANSA di Arnaldo Fusello, general manager di Dimore Italia – partner italiano del gruppo Christie’s – ha chiarito la situazione: “La proprietà ha deciso di togliere Ca’ Dario dal mercato. L’immobile necessita di alcuni interventi di manutenzione, che solitamente vengono eseguiti durante i mesi invernali per consentire le visite in primavera ed estate.”
Il destino del palazzo, dunque, è ancora per qualche verso misterioso, così come l’identità del suo attuale proprietario. Si sa solo che l’immobile fu acquistato nel 2006 tramite una società statunitense, ma chi si celi dietro questa operazione resta ignoto.
PALAZZO DARIO VENDUTO? NON ERA VERO
Nella giornata di ieri, invece, era stato dichiarato che il palazzo era stato venduto a un acquirente anonimo per una cifra vicina ai 18 milioni di euro. Si era parlato di un interesse internazionale verso questo edificio, che vanta un’incredibile storia e un’aura di mistero che continua ad affascinare.
Ca’ Dario, situato sul Canal Grande, si estende per oltre 1.000 metri quadrati e include otto camere da letto, otto bagni, una suggestiva altana panoramica, un giardino privato di 170 metri quadrati e due porte d’acqua. La struttura, risalente al XV secolo, ha un fascino decadente che si intreccia con le leggende legate alla sua “fama” di catalizzatore di sventure. Molti proprietari, nel corso dei secoli, sarebbero infatti stati colpiti da una serie di disgrazie dopo aver abitato il palazzo.
Oggi la decisione di togliere il palazzo dal mercato potrebbe invece rientrare in una strategia volta a migliorare ulteriormente il suo valore attraverso lavori di manutenzione, in modo da renderlo ancora più attraente per i potenziali acquirenti nei prossimi mesi. Del resto, il mercato immobiliare di lusso si muove spesso seguendo logiche che combinano fascino, storia e un’accurata pianificazione delle vendite.
Per ora, il futuro di questo gioiello del Canal Grande è ancora da scrivere, e resta da vedere se nei prossimi anni qualcuno avrà il coraggio di sfidare le sue leggende per trasformarlo in una residenza o un luogo di prestigio come meriterebbe. Intanto, Ca’ Dario continua a far parlare di sé, confermandosi un pezzo unico della storia veneziana.
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