Il ministro dell’Ambiente ha inaugurato a San Giorgio il nuovo parco fotovoltaico
Il taglio del nastro
Sabato 9 novembre 2024 il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha inaugurato a San Giorgio Canavese il nuovo parco fotovoltaico di cava Toppetti. Ad accoglierlo il sindaco Marco Baudino, insieme all’amministratore delegato di Cva Eos spa Giuseppe Argirò. Presenti all’evento anche i rappresentanti della Regione Valle d’Aosta, oltre al presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e al vescovo di Ivrea Edoardo Aldo Cerrato. «Un esempio concreto di come la transizione energetica possa riqualificare il territorio e produrre energia pulita – ha dichiarato il ministro – Grazie al lavoro di Cva, l’ex cava di argilla rinasce come fonte di energia per oltre 5.700 famiglie, rispettando il territorio e portando innovazione. Recuperare spazi come questo significa ridurre il consumo di suolo e generare nuove opportunità economiche e ambientali per le comunità locali. Nuova energia pulita per l’Italia».
Il parco
Iniziati nell’agosto 2023 e conclusisi nel giugno 2024, i lavori per il nuovo parco (costato circa 10 milioni di euro) hanno interessato un’area di circa 16 ettari ubicata nelle campagne sangiorgesi. L’impianto, con una potenza complessiva di circa 11 MWp, sarà in grado di produrre oltre 18.682 MWh/anno, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 5000 famiglie. Di «un’importante riqualificazione ambientale condotta parallelamente all’installazione dell’infrastruttura» ha parlato anche il sindaco Baudino, determinato a continuare il percorso di rivalutazione della parte comunale della cava con un percorso di sentieri e campi di fiori per le api.
Non solo un impianto di rinnovabili
Questo, infatti, non sarà solo un impianto di produzione di energia rinnovabile. La progettazione ha anche tenuto conto delle peculiarità del territorio, avvalendosi di paesaggisti e agronomi specializzati, per preservare le specie autoctone e creare un habitat favorevole per piccoli mammiferi e avifauna. L’inaugurazione conferma non solo la rinnovata vita dell’ex cava di argilla, piantando un ulteriore tassello nella strada verso la transizione energetica in vista di un futuro più sostenibile per il territorio, ma intende anche dimostrare che è possibile coniugare sviluppo economico e tutela ambientale, trasformando un’area in disuso in una risorsa per la tutta la comunità.
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