La Sugar Tax, in vigore in Italia dal primo luglio 2025, è una tassa sulle bevande zuccherate con cui il governo mira a disincentivare il consumo di zuccheri aggiunti e a promuovere abitudini alimentari più salutari. Questa misura, già introdotta con diverse varianti in altri Paesi, è oggetto di dibattiti in Italia per via delle sue ripercussioni su consumatori, aziende del settore alimentare e bevande, e i loro dipendenti:
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Quali conseguenze sui consumatori con la Sugar Tax -
Impatti economici sulle aziende del settore
Quali conseguenze sui consumatori con la Sugar Tax
La Sugar Tax è stata inserita nella Legge di Bilancio 2020, ma la sua attuazione è stata posticipata più volte. La tassa prevede l’applicazione di un’aliquota fissa sulle bevande zuccherate prodotte e vendute in Italia, con una soglia minima di zucchero per litro oltre la quale scatta l’imposizione fiscale. L’obiettivo è ridurre il consumo di zuccheri aggiunti, che sono associati a patologie come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. L’intento è quello di rendere i prodotti con un alto contenuto di zuccheri meno accessibili, spingendo i consumatori a optare per alternative più salutari.
La tassa riguarda sia le bevande analcoliche zuccherate, come bibite gassate e succhi con zuccheri aggiunti, sia i concentrati utilizzati in alcune bevande energetiche. Il meccanismo è simile a quello di altre imposte sulle bevande zuccherate applicate in Paesi come il Regno Unito, la Francia e il Messico, che hanno già introdotto tasse sullo zucchero per scopi simili.
La Sugar Tax avrà un impatto immediato sul costo al consumo delle bevande zuccherate. Secondo stime di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, l’aumento dei prezzi per i consumatori potrebbe arrivare a circa il 28% per litro, un incremento significativo che potrebbe scoraggiare l’acquisto di queste bevande. Uno degli effetti attesi è che i consumatori, di fronte all’aumento dei prezzi, scelgano di ridurre il consumo di bevande zuccherate o di optare per alternative senza zucchero o a basso contenuto calorico. Questo cambiamento nelle abitudini di acquisto potrebbe portare a una riduzione complessiva delle vendite di queste bevande.
I consumatori potrebbero orientarsi verso bevande meno costose, anche se la disponibilità di alternative più salutari può variare.Ma c’è il rischio che chi non vuole rinunciare alle bevande zuccherate si sposti su prodotti di minor qualità o su bevande zuccherate non soggette a tassa, come i succhi di frutta senza zuccheri aggiunti. Per le famiglie che mantengono l’abitudine di consumare bevande zuccherate, la Sugar Tax comporterà un onere economico aggiuntivo che potrebbe pesare maggiormente su fasce di popolazione con reddito medio-basso, che già affrontano aumenti nei prezzi di beni di prima necessità.
Impatti economici sulle aziende del settore
Le aziende del settore delle bevande analcoliche, in particolare quelle che producono bevande gassate e succhi zuccherati, sono preoccupate per l’impatto che la Sugar Tax avrà sulle loro attività. Il calo delle vendite potrebbe essere evidentei: Assobibe stima una riduzione del 16% delle vendite nel biennio successivo all’entrata in vigore della tassa, con effetti che si estenderebbero a tutto il settore delle bevande analcoliche e, indirettamente, ai produttori e fornitori di materie prime, come zuccherifici e aziende agricole.
Le aziende dovranno affrontare non solo una riduzione delle vendite, ma anche un aumento dei costi di gestione per rispettare gli adempimenti fiscali legati alla Sugar Tax. La tassa richiede infatti che le imprese facciano dichiarazioni mensili sugli importi dovuti, aumentando la complessità burocratica e i costi amministrativi.
Per le piccole e medie imprese del settore, in particolare quelle che operano solo in Italia e non hanno mercati internazionali su cui appoggiarsi, la Sugar Tax rappresenta un rischio. La contrazione dei ricavi, unita agli obblighi fiscali aggiuntivi, potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica di molte di queste realtà. Le risorse che le aziende dovranno destinare al pagamento della Sugar Tax e agli adeguamenti burocratici potrebbero ridurre la capacità di investimento in innovazione, ricerca e sviluppo, penalizzando la competitività del settore nel lungo termine.
La Sugar Tax avrà conseguenze anche sui livelli occupazionali. Assobibe stima che potrebbero essere a rischio oltre 5.000 posti di lavoro nelle aziende italiane di produzione di bevande analcoliche e nella loro filiera, incluse le aziende di logistica e distribuzione.
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