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Dal responsible housing finance summit di Milano invito a costruire case durature, senza speculazione #finsubito prestito immediato


Mentre la crisi abitativa continua ad aggravarsi in tutta Europa politici, esperti della finanza e fornitori di alloggi comunitari presenti al European responsible housing finance summit di Milano hanno richiesto un forte impegno finanziario dell’UE per il settore degli alloggi pubblici, cooperativi e sociali.

Housing EuropeLegacoop Abitanti hanno organizzato un summit per sottolineare l’urgenza di destinare fondi europei specifici per sostenere un’offerta abitativa equa, dignitosa e accessibile in tutti i 27 stati membri, con l’obiettivo di creare un mercato più equo e soddisfare la domanda critica di case accessibili.

Per garantire soluzioni abitative durature per le generazioni future, i partecipanti al vertice hanno sollecitato l’UE e i governi a investire in modalità che favoriscano un impatto sociale di lungo termine, proteggendo le comunità dagli interessi speculativi a breve respiro. I leader hanno inoltre promosso la standardizzazione delle attività eleggibili nell’ambito dei fondi europei, in particolare nelle aree urbane a basso reddito, e hanno richiesto la possibilità di combinare diversi fondi per migliorare l’accesso alle risorse.

Bent Madsen, presidente di Housing Europe sostiene che “gli alloggi pubblici, sociali e le cooperative da decenni si impegnano a sviluppare soluzioni abitative accessibili al servizio delle persone, in linea con la transizione energetica equa e gli obiettivi sociali fondamentali. Questa storica attenzione dell’UE al settore abitativo deve tradursi in finanziamenti destinati esclusivamente agli attori che promuovono equità sociale e stabilità durature”.

L’incontro annuale del European responsible housing finance working group, istituito nel 2023 da Housing Europe, mira a sviluppare capacità in tutta Europa per creare ecosistemi abitativi sani e capaci di offrire soluzioni sostenibili e durature. Sono state presentate soluzioni finanziarie innovative e replicabili, che spaziano da fonti di finanziamento alternative a modelli di business sostenibili, progettati per rispondere alle esigenze delle persone e delle comunità. Particolare attenzione è stata data alle pratiche dei fondi rotativi e a metodi di pianificazione coordinati a lungo termine.

Le cooperative abitative in Lombardia offrono una risposta concreta alla crescente domanda di alloggi a prezzi sostenibili, soprattutto nel milanese, dove i processi di rigenerazione urbana rappresentano un’opportunità per promuovere un modello di città più sostenibile – dichiara Attilio Daddapresidente di Legacoop Lombardia. Con circa 17.000 abitazioni cooperative indivise presenti sul territorio, questo modello unisce risorse cooperative e pubbliche, caratterizzandosi per intergenerazionalità, mutualità, gestione sociale e servizi per le comunità residenti. Un’idea di abitare che mette al centro le persone, le comunità e i loro bisogni, per costruire una città sempre più accessibile e inclusiva – conclude.

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Legacoop Abitanti nel corso del summit, ha presentato con l’intervento della Presidente Rossana Zaccaria, una proposta di Piattaforma d’Investimento per lo sviluppo delle Politiche Abitative in Italia.

“La nostra visione – afferma Rossana Zaccaria – è di un Piano Pluriennale di interventi destinati alla crescente domanda di alloggi a prezzi sostenibili che sia finanziato da una Piattaforma in grado di aggregare risorse pubbliche e private, nazionali ed europee, e che su indicazione delle Regioni consenta ad operatori pubblici e privati, quali le Cooperative di Abitanti, di poter realizzare, anche utilizzando patrimonio pubblico, alloggi a canoni di locazione sostenibili per l’intero Paese. “

La Proposta di Legacoop Abitanti si innesta nel più ampio dibattito emerso rispetto l’obiettivo fissato dalla Presidente delle Commissione UE Von Der Leyen, che ha indicato quale priorità per l’azione del prossimo mandato quello di definire una Piattaforma Finanziaria PanEuropea per sostenere le politiche di Social Housing degli Stati Membri.

L’obiettivo è finalizzato alla realizzazione dei 20.000 alloggi (40% del fabbisogno) a canone calmierato di circa 70/80 mq ciascuno e in più i necessari spazi esterni, per un intervento di 4,956 miliardi di euro con un indebitamento complessivo di 3,460 miliardi di euro e un contributo pubblico diretto e indiretto di 1,496 miliardi di euro (600 milioni di euro con quota finanziaria diretta e 896 milioni di euro con aree, oneri e progettazione), con una struttura finanziaria basata su una partnership pubblica (34%) e privata (66%).

Il risultato dei programmi di edilizia sociale basati sulla piattaforma aggregatrice sarà un canone di locazione tra i 60 e i 75 euro/mq/anno per un alloggio in affitto mensile di 70 mq tra i 350 e i 450 euro/mese.

Con la proposta Legacoop Abitanti ha voluto fornire il proprio contributo avendo già avviato un importante confronto con i principali interlocutori nazionali – dal mondo delle Imprese alle Istituzioni – per individuare punti di convergenza e acquisire contributi utili alla definizione di una proposta organica che possa divenire elemento di dialogo con il Governo e le diverse Istituzioni coinvolte.

Nel 2020, la Caisses des Dépôts (CDC), la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la CEB, insieme all’Union Sociale pour l’Habitat (USH), hanno lanciato in Francia il partenariato European Alliance for Sustainable and Inclusive Social Housing. L’ iniziativa mira a facilitare un accesso equo e giusto ai finanziamenti europei, supportando i progetti di investimento degli operatori francesi nell’edilizia sociale. Dalla sua creazione l’Alleanza ha mobilitato 3 miliardi di euro per finanziare abitazioni sostenibili, sociali e accessibili.

La dimensione sociale dell’abitare

Nel suo intervento, il Vicegovernatore della Banca di sviluppo del consiglio d’Europa (CEB) sottolinea la necessità di dare priorità a soluzioni abitative sostenibili per i gruppi più vulnerabili, come le persone senza fissa dimora, gli anziani che necessitano di assistenza sociale, le persone con disabilità, le famiglie monoparentali, gli studenti e i giovani lavoratori. “La crisi abitativa minaccia la coesione sociale e il tessuto sociale dell’Europa. Affrontarla richiede un’azione politica e finanziaria coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti. La CEB è pronta a fare la sua parte, sia nei suoi Paesi membri UE che non UE, costruendo su quasi 70 anni di esperienza nel settore”.

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Mario Nava, direttore generale della direzione generale occupazione, affari sociali e integrazione (DG EMPL) della Commissione Europea nel suo intervento dichiara – “Il diritto all’abitazione sociale e all’assistenza abitativa è al centro della “Europa sociale” che vogliamo rafforzare. Come UE, possiamo svolgere un ruolo cruciale attraverso il supporto finanziario e le iniziative politiche. Con la rinnovata ambizione promossa dalla Presidente von der Leyen e con un Commissario con un portafoglio dedicato all’abitazione, avremo strumenti ancora più potenti a livello europeo per aiutare i milioni di giovani e famiglie che faticano a trovare abitazioni accessibili in tutta Europa”.

Nel 2022, dopo 13 anni, i ministri europei dell’edilizia abitativa si sono riuniti a Parigi per inaugurare una nuova era di azione pubblica in materia di edilizia abitativa, sottolineando la necessità di affrontare il profondo impatto sociale della mancanza di alloggi accessibili. Questo vertice rappresenta un ulteriore passo verso la creazione di una piattaforma europea di scambio sui sistemi abitativi, un obiettivo evidenziato dai ministri nella Dichiarazione di Liegi.

In linea con l’impegno assunto dai 27 ministri a Liegi nel marzo 2024, Konstantinos Gloumis-Atsalakis, Segretario Generale per la demografia e la politica abitativa presso il Ministero della coesione sociale e degli affari familiari della Repubblica Ellenica, sottolinea:
“La strategia abitativa della Grecia è progettata all’interno di un quadro europeo globale, ispirandosi a modelli di successo in tutto il continente e integrando importanti considerazioni demografiche. Sfruttando i robusti meccanismi di finanziamento offerti dalla Banca Europea per gli Investimenti e dalla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, insieme ai Fondi strutturali dell’UE e alle iniziative nazionali, puntiamo a costruire un ecosistema finanziario coerente che massimizzi l’impatto di ogni investimento. Crediamo che promuovere finanziamenti innovativi, partenariati pubblico-privati rafforzati e collaborazioni transfrontaliere possa gettare le basi per soluzioni abitative resilienti e inclusive che non solo affrontino la crisi immediata, ma traccino anche un percorso sostenibile per le future generazioni.”

Pierfrancesco Maran, europarlamentare italiano del gruppo S&D, sottolinea l’urgenza di un’azione coordinata a livello dell’UE, evidenziando le opportunità offerte dalla nuova Commissione Europea per la sua realizzazione. “Per la prima volta, l’abitazione è stata riconosciuta come un problema europeo. Nei prossimi anni avremo un Commissario europeo incaricata dell’abitazione e un Piano Europeo per l’Abitazione mai realizzato prima. Lavoreremo per garantire che il Piano abbia obiettivi chiari per la costruzione di abitazioni accessibili e sia accompagnato dalle risorse pubbliche e private necessarie per attuarlo. Sarà una sfida difficile, ma non possiamo permetterci di fallire”.

Colmare il divario abitativo tra ovest ed est

Peter Šurek, responsabile del social banking presso Erste Group, evidenzia che l’abitazione accessibile è una priorità chiave per l’organizzazione, uno dei principali fornitori di servizi finanziari nell’Europa Centrale e Orientale. “La nostra visione è migliorare sia la disponibilità che l’accessibilità delle abitazioni nella regione, in particolare per coloro con redditi bassi o medi, offrendo soluzioni finanziarie e sostenendo iniziative di sviluppo sostenibile” conclude.

Da decenni Erste Group è un importante investitore in debito e capitale nel mercato austriaco delle abitazioni accessibili. Ora sta estendendo questa visione all’Europa Centrale e Orientale, dove il settore delle abitazioni accessibili è significativamente meno sviluppato rispetto all’Europa Occidentale. Per raggiungere questo obiettivo Erste collabora con partner di progetto e stakeholder, condividendo competenze, offrendo esempi pratici e fornendo una varietà di soluzioni finanziarie su misura, tra cui debiti a lungo termine, capitale e strumenti simili al capitale.

Šurek conclude affermando che “affrontare la crisi abitativa richiede una forte cooperazione tra fornitori di finanziamenti, enti pubblici e settore privato. Crediamo che questo gruppo di lavoro offra una piattaforma eccellente per promuovere tali sforzi collaborativi verso il nostro obiettivo comune.”

Il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (bei) responsabile per l’edilizia abitativa, Ioannis Tsakiris, dichiara “Aumentare la disponibilità di alloggi accessibili e sostenibili è una priorità chiave per il Gruppo BEI. Siamo lieti di partecipare oggi al summit di Housing Europe per discutere le sfide e le opportunità con i principali stakeholder e partner del settore. Domani ospiteremo il nostro secondo seminario tecnico per affrontare temi legati al finanziamento e alle soluzioni di consulenza per le sfide abitative che affrontiamo, con un focus su costruzioni innovative, alloggi energeticamente efficienti e abitazioni accessibili per i cittadini che non riescono a ottenere un alloggio dignitoso sul mercato.”

Il prossimo incontro del Gruppo di Lavoro/attività è previsto per il 3 aprile 2025 in Repubblica Ceca.



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