Le tre principali associazioni di categoria – FIAIP, FIMAA e ANAMA – hanno proposto due emendamenti alla Legge di Bilancio 2025 che potrebbero rivoluzionare il mercato immobiliare dando un impulso al settore. Un terzo emendamento, invece, prevede una applicazione più selettiva al mutuo prima casa per i giovani. Infine, rimane ancora in dubbio il destino del bonus caldaie per il nuovo anno.
Al via la discussione sugli oltre 4.500 emendamenti presentati
Sono ben 4.562 gli emendamenti proposti per la Legge di Bilancio 2025, che oggi entrano nel vivo del dibattito presso la Commissione Bilancio della Camera. Il percorso parlamentare è ancora in una fase iniziale. Secondo le previsioni, l’approdo della manovra a Palazzo Madama avverrà non prima della fine di novembre, lasciando poco tempo per eventuali ulteriori aggiustamenti.
Tra i numerosi dei numerosi emendamenti presentati in questi giorni si segnalano due che potrebbero mutare l’andamento del mercato immobiliare rendendolo più dinamico.
La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare, composta dalle principali associazioni del settore (FIAIP, FIMAA, ANAMA), ha proposto alla Commissione Bilancio della Camera un emendamento che prevede la detrazione integrale della provvigione pagata all’agente immobiliare per compravendite e locazioni di prime case, con un tetto di 10.000 euro spalmati su 10 anni.
Questa innovativa misura mira non solo a rendere economicamente più vantaggioso il ricorso agli agenti regolarmente abilitati, ma anche a combattere il fenomeno dilagante dell’intermediazione abusiva, garantendo maggiore sicurezza per i cittadini che acquistano o affittano casa.
Estensione della cedolare secca per le locazioni commerciali per combattere la desertificazione urbana
In Italia, ogni giorno chiudono le saracinesche 27 negozi per non riaprirle mai più: dal 2012 sono scomparsi 111.512 esercizi commerciali, un calo del 20% rispetto a dieci anni fa. A denunciare questa desertificazione commerciale è un’analisi di Confcommercio, che segnala come le difficoltà siano cominciate ben prima della pandemia.
Le associazioni di categoria chiedono a gran voce una soluzione che da tempo viene discussa, ma mai realizzata: la cedolare secca sugli affitti commerciali che ridurrebbe la pressione fiscale sui commercianti, alleggerendo il peso dei canoni di locazione ed incentivando nuove aperture.
Il secondo emendamento punta proprio all’estensione della cedolare secca anche alle locazioni di immobili non residenziali, come negozi, uffici e capannoni. Questa misura avrebbe un effetto diretto sulla rivitalizzazione dei centri storici, incentivando la ripresa delle attività commerciali e contrastando la desertificazione urbana.
Agevolazioni sui mutui solo per chi si sposa
Le agevolazioni per i mutui destinati alle giovani coppie potrebbero presto cambiare rotta, diventando più selettive. Un nuovo emendamento, attualmente al vaglio del Parlamento, propone una modifica sostanziale nell’accesso al Fondo di Garanzia per la prima casa, destinando i fondi con priorità non più genericamente alle “giovani coppie”, ma specificamente a quelle under 30 con un “progetto di vita finalizzato al matrimonio”.
Con la proposta di emendamento si introduce una novità che potrebbe avere ripercussioni significative: le agevolazioni saranno concesse solo a quelle coppie che dimostrino di avere un progetto matrimoniale, escludendo quindi coloro che convivono senza l’intenzione di formalizzare l’unione con il matrimonio. Questa misura mira a incentivare i giovani a costituire una famiglia tradizionale, restringendo però il campo di applicazione rispetto all’attuale normativa, che era aperta anche alle unioni di fatto.
Stop agli incentivi per le caldaie a gas: in arrivo la stretta dal 2025
A partire dal 2025, gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a combustibili fossili potrebbero essere esclusi dall’ecobonus e dal bonus ristrutturazione. È quanto propongono tre emendamenti al disegno di legge di Bilancio 2025, presentati alla Camera. La richiesta arriva anche dalle principali associazioni ambientaliste, come Legambiente e Greenpeace, che in una lettera al Governo Meloni chiedono di allinearsi alle direttive europee per eliminare i sussidi pubblici a favore di tecnologie a gas fossile.
Secondo le associazioni, nel 2022, gli incentivi hanno destinato circa 4,2 miliardi di euro alle caldaie a gas, una spesa che contrasta con gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e 2050. Per accelerare la decarbonizzazione e ridurre la dipendenza energetica, gli ambientalisti propongono di incentivare sistemi più sostenibili come pompe di calore e solare termico, liberando le famiglie dai rincari in bolletta e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.
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