Sembra che la situazione attuale del Superbonus e del settore delle costruzioni sia piuttosto complessa. È vero che ci sono molte preoccupazioni riguardo al calo delle spese e alla difficoltà di completare i lavori entro la fine dell’anno per ottenere l’agevolazione al 110%.
Le previsioni per il 2025 indicano un continuo calo della spesa nel settore delle costruzioni. Tuttavia, c’è un po’ di speranza per il 2026, quando si prevede un aumento degli investimenti grazie ai progetti legati al Pnrr.
È una situazione che richiede molta attenzione e pianificazione.
I dati di Enea
L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile ha pubblicato il report con i dati legati al Superbonus 110% aggiornati al 31 ottobre e poco sembra cambiato rispetto al mese precedente.
Dopo che è stato dato uno stop alla maxi-agevolazione, gli investimenti hanno gradualmente rallentato la loro corsa passando da 5 o 6 miliardi in più ogni mese a poco più di 100 milioni euro.
D’altro canto, però il décalage dell’aliquota dal 110% al 60% ha spinto soprattutto condomini a concludere i lavori in fretta. Quindi quando mancano solo due mesi alla definitiva chiusura del bonus110% i lavori conclusi hanno raggiunto il 97,1% del totale, un punto percentuale in più rispetto ad un mese prima.
Mentre gli investimenti ammessi a detrazioni hanno ormai frenato la loro corsa al rialzo. Da settembre ad ottobre le nuove spese sono state 266 milioni, in linea con i dati dei mesi estivi (+120 mln tra maggio e giugno, +66 mln tra giugno e luglio).
I dati dei commercialisti
Le costruzioni sono in calo del 4% e perdono 8 miliardi. È questo il triste verdetto che emerge dall’Osservatorio sui bilanci delle società di capitali del settore costruzioni: anticipazioni bilanci 2023 e dati definitivi bilanci 2022″ della Fondazione nazionale dei commercialisti.
Stando ai primi dati 2024 sulla fatturazione elettronica si legge nel report “il fatturato nel settore costruzioni si preannuncia in calo: nei primi otto mesi dell’anno l’imponibile Iva delle costruzioni si è ridotto del 3,7% rispetto a un anno prima”.
Per i professionisti, “dopo il calo del 2020 a causa della pandemia, il fatturato delle società del settore costruzioni ha registrato un netto rimbalzo nel 2021 (+33,4%), seguito da incrementi annuali sempre significativi nel 2022 (+24,6%) e nel 2023 (+21,9%)”, e “il rallentamento nel 2023 – spiegano i commercialisti – è certamente fisiologico ma è anche dovuto, verosimilmente, alle restrizioni al Superbonus rispetto all’anno precedente”. Più “preoccupanti”, per i commercialisti, le previsioni relative al 2025 che “scontano un rallentamento degli investimenti in costruzioni dovuto ad una serie di fattori avversi, tra i quali: il progressivo ridimensionamento degli incentivi, l’aumento dei costi di finanziamento e le restrizioni al credito”. Infine però dovrebbe tornare la luce, il documento infatti conclude: “Una nuova ripresa è prevista nel corso del 2026, grazie soprattutto agli effetti espansivi di alcuni programmi del Pnrr”.
Da Italia Oggi
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