L’Anac, l’authority anti-corruzione aveva già ampiamente criticato il progetto della diga foranea di Genova, una delle maggiori opere infrastrutturali del Paese che vale 1,33 miliardi, segnalando ««anomalie procedurali» e «criticità» sul mancato rispetto dei principi di concorrenza, parità di trattamento e trasparenza. L’autorità guidata da Giuseppe Busìa aveva messo sotto la lente la procedura seguita per appaltare la realizzazione della nuova diga del porto di Genova, l’opera più significativa e costosa del Pnrr. Con un documento di 22 pagine che ripercorre tutto l’iter, Anac segnalava otto criticità, contestazioni precise sull’impianto normativo e le procedure seguite per l’appalto.
La relazione in Parlamento
Ora Busìa, nella relazione odierna in Parlamento, avverte come siano state «introdotte disposizioni che, oltre a limitare il grado di controllabilità delle procedure, se non adeguatamente presidiate, rischiano di provocare significativi aumenti dei costi dei contratti». Elemento, questo, tanto più delicato nel momento in cui il progressivo esaurirsi di alcuni fondi e la riattivazione dei vincoli di bilancio europei richiederanno un controllo più stringente sulla spesa pubblica.
Il rischio doppia remunerazione
Una dura disamina quella di Busìa che segnala come «oltre che ai mancati risparmi derivanti dalla compressione della concorrenza, alle disposizioni che, in caso di annullamento degli affidamenti finanziati dal PNRR, non prevedono la caducazione del contratto affidato illegittimamente, ma riconoscono il diritto al risarcimento agli operatori pretermessi, col risultato che la stazione appaltante finisce per dover remunerare entrambi».
L’indagine che ha travolto la Regione
Il tema s’incrocia con l’indagine che ha travolto i vertici della regione Liguria con l’arresto del governatore Giovanni Toti. «La Diga (Foranea, l’opera finanziata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr)? E’ sostanzialmente per Spinelli». Ad affermarlo, in un’intercettazione agli atti dell’inchiesta, è lo stesso Toti, ai domiciliari da martedì nell’ambito dell’inchiesta sul sistema di corruzione, con l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini (l’unico in carcere). I due, secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, stanno commentando il pranzo che Aldo Spinelli (l’imprenditore portuale ai domiciliari e, secondo l’accusa, il principale corruttore di Toti e Signorini) ha avuto con l’ex presidente della Regione Claudio Burlando.
L’inutilità della diga secondo Burlando
«Signorini riferiva a Toti – si legge nelle carte – che Burlando era intenzionato a sostenere la linea dell’inutilità della nuova diga e Toti commentava che, se Burlando sosteneva questa linea, avrebbe dovuto farlo pubblicamente e che il primo a esserne danneggiato era proprio Spinelli». E sottolinea il governatore: «Così impara Spinelli a farci i suoi pranzi, visto che la diga sostanzialmente è per Spinelli». «Non commentiamo nel modo più assoluto sviluppi di questo genere, non siamo né preoccupati né rassicurati», ha appena detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni interpellato in merito all’inchiesta Liguria e alle possibile ripercussioni su un coinvolgimento dei lavori sulla Diga Foranea.
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