La manovra cambia il sistema delle detrazioni fiscali: oltre i 75 mila euro di reddito si arriverà a pagare oltre 2000 euro in più di tasse. Oltre i 50 mila via la franchigia di 260 euro
Il taglio delle detrazioni, che scatterà nel 2025 per chi ha un reddito imponibile superiore a 75mila euro lordi, potrà in alcuni casi essere molto pesante e superare abbondantemente i 2000 euro di tasse in più da pagare rispetto alle regole attuali.
Gli esempi che abbiamo elaborato e che sono illustrati nella tabella mostrano come la riforma delle detrazioni contenuta nel disegno di legge di Bilancio inviato dal governo alla Camera penalizzi una minoranza di contribuenti, il 3% del totale (sono infatti solo 1,3 milioni quelli che dichiarano più di 75mila euro) che già ora paga quasi un terzo di tutta l’Irpef, per la precisione il 32,2%. E che a causa delle statistiche fiscali ufficiali — nelle quali ovviamente non compaiono coloro che ugualmente guadagnano 75mila euro e oltre ma evadono — appaiono come la parte più ricca del Paese invece che come ceto medio (75mila euro lordi equivalgono a meno di 3.500 euro netti su 13 mensilità), proprio quello che il governo aveva promesso di sgravare di tasse con questa manovra.
Salta la franchigia per chi guadagna 50 mila euro
È vero che il ddl di Bilancio non conferma il taglio delle detrazioni in cifra fissa, cioè la franchigia di 260 euro per chi ha un imponibile superiore a 50mila euro, che era stata introdotta con la passata manovra. E quindi per chi ha un imponibile tra 50mila e 75mila euro, dal 2025, ci sarà certamente un vantaggio rispetto al 2024.
Per gli imponibili sopra i 75mila euro, invece, bisognerà bilanciare il guadagno di 260 euro derivante dalla cancellazione della franchigia con il taglio via via più pesante (al crescere del reddito e al diminuire del numero di figli a carico) previsto dalla riforma.
Gli esempi – l single
Facciamo qualche esempio, partendo da un single, la categoria in assoluto più punita dal nuovo sistema di detrazioni. Ipotizziamo che questa persona abbia un imponibile di 80mila euro lordi, interessi sul mutuo pari a 2mila euro (detraibili al 19%), spese per una polizza vita di 1.200 euro (detrazione del 19%) e che abbia fatto una ristrutturazione della casa utilizzando tutto il plafond ammesso a detrazione (96mila euro detraibili al 50% in dieci rate annuali di pari importo, quindi 4.800 euro l’anno). Questo contribuente ha insomma un totale di spese detraibili di 12.800 euro che, applicate le diverse percentuali di detrazione, equivalgono, sottratta la franchigia di 260 euro, a 5.180 euro di Irpef da recuperare. Se questi stessi 12.800 euro di spese verranno realizzati nel 2025, poiché in questo caso (single con imponibile tra 75mila e 100mila euro) la riforma prevede un tetto di 7mila euro, il contribuente perderà 5.800 euro di spese detraibili, per un risultato finale di 1.680 euro di tasse che non potrà recuperare.
Gli esempi – chi ha figli a carico
Il nuovo sistema sarà più «generoso» per chi ha figli a carico ma, se il reddito supera i 100mila euro, il tetto massimo di spese che potranno essere portate in detrazione si abbasserà: da 14 mila (per chi sta fra 75mila e 100 mila e ha almeno tre figli) a 8 mila, che scenderanno a 5.600 euro se si ha un solo figlio a carico.
Così, se prendiamo appunto una persona con un figlio e 105mila euro di reddito e sempre con 12.800 euro di spese detraibili, mentre quest’anno potrebbe pagare 5.180 euro di Irpef in meno, dal 2025 ne potrà pagare solo 2.800 in meno, rimettendoci 2.380 euro.
Non andrà molto meglio a un contribuente con due figli e 120mila euro di imponibile. Costui godrà di un tetto di spese detraibili più alto, 6.800 euro, ma alla fine, rispetto alle regole attuali, ci rimetterà comunque 1.780 euro.
Politici ed esperti
La stretta sulle detrazioni sarà oggetto di scontro in Parlamento, ma fa discutere anche gli esperti. Italia viva, con Silvia Fregolent, parla di «bastonata sul ceto medio, che penalizza in particolare le famiglie senza figli o con figli adulti e gli anziani». Invece, Enzo De Fusco, fondatore dell’omonimo studio di consulenza, ritiene che «la scelta di adeguare le detrazioni al reddito e alla composizione del nucleo familiare» sia «certamente più aderente alle possibilità di ciascun contribuente» e valuta positivamente che la riforma non sia retroattiva, «salvaguardando gli oneri sostenuti prima del 2025».
Scarica la nuova app L’Economia per un’esperienza personalizzata e senza pubblicità
Grazie all’intelligenza artificiale gli articoli e i consigli degli esperti del Corriere della Sera rispondono ai tuoi dubbi su Casa, Fisco, Risparmio, Pensioni e non solo; oltre alle news in tempo reale, le migliori firme e tutto quello che ti può essere più utile per una vita più semplice e informata.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui