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INSURTECH 2.0: E’ ATTESO UN «FORTE SVILUPPO» – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Un report di Klecha and Co. stima che il valore del settore europeo passerà da 40 miliardi di euro del 2023 a 200 miliardi di euro nel 2030. Lo scorso anno il venture capital europeo ha investito quasi 1 miliardo di euro.  

Stephane Klecha

Klecha & Co., investment bank paneuropea indipendente specializzata nei settori tech, ha dedicato recentemente un nuovo insight report al settore insurtech, che è partito da quanto avvenuto negli ultimi anni.

“La prima ondata di digitalizzazione del settore assicurativo”, si legge in una nota, “partita intorno al 2010, ha portato alla nascita di nuovi player tecnologici (prevalentemente verticali) e alla  crescita di investimenti e valutazioni del venture capital che hanno raggiunto il picco tre anni fa: nel 2021 l’insurtech è arrivato a essere il secondo settore tecnologico, dopo Enterprise SaaS, in termini di valutazione sui mercati pubblici, per poi crollare in fondo alla classifica delle valutazioni nel 2022 (-223% da gennaio 2021 a gennaio 2023), trainando al ribasso anche le valutazioni sui mercati privati”.

È successo che, “con alcune eccezioni, in particolare nell’ambito della cyber insurance, molte aziende del settore hanno fallito quando hanno cercato di diventare assicuratori a tutti gli effetti a causa della crescente complessità dei loro modelli di business e dei costi di acquisizione clienti”.

Il 2022 può essere considerato “l’anno della nascita dell’insurtech 2.0 che oggi in Europa conta 1.140 player caratterizzati da modelli di business evoluti e nuove tecnologie o soluzioni più sofisticate dedicate a specifiche aree assicurabili. Gli operatori emergenti mirano, inoltre, a non competere più con le compagnie assicurative tradizionali, ma a una maggiore cooperazione e integrazione con queste ultime.

«L’insurtech 2.0 è certamente un settore ad alto potenziale che ci aspettiamo attrarrà flussi crescenti di investimento», ha osservato Stephane Klecha, co-fondatore e managing partner di Klecha & Co. «Il solo venture capital europeo ha investito quasi 1 miliardo di euro nel 2023, un numero destinato ad aumentare: basti pensare che il mercato europeo dell’insurtech è stimato in crescita dai 40 miliardi di euro a 200 miliardi di euro entro il 2030, trainato da sviluppi tecnologici e dall’adozione di sistemi di intelligenza artificiale generativa. Non solo. Il nuovo approccio collaborativo con i player tradizionali consentirà all’insurtech 2.0 di far leva anche sulla crescita attesa del settore assicurativo che oggi globalmente vale 9 trilioni di dollari ed è atteso in ulteriore sviluppo, anche per la necessità di gestire i nuovi rischi connessi al cambiamento climatico e agli attacchi cyber. Infine, il settore sarà da monitorare anche per le opportunità connesse alla naturale fase di consolidamento cui sarà progressivamente soggetto e che vede già oggi il coinvolgimento di alcuni player del private equity».

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL PRIMO POSTO TRA I PRINCIPALI TREND DELL’INSURTECH 2.0 – Non è una novità nel settore assicurativo, basti pensare alla modellazione del rischio, alla previsione dei dati, alla gestione dei sinistri e alle operazioni di contact center. L’AI generativa, tuttavia, “offre possibilità completamente nuove: con quasi la metà delle attività ad alto potenziale di automazione”, secondo McKinsey, “il settore assicurativo è il secondo, dopo quello bancario, sul quale si ritiene avrà il maggiore impatto l’AI generativa, la cui adozione potrebbe portare a una crescita del valore annuo globale del settore assicurativo di 1,1 trilioni di dollari. Non sorprende quindi che nel primo trimestre del 2024, il 28% delle operazioni globali e un terzo dei finanziamenti di venture capital nell’insurtech si siano concentrati su società incentrate sull’intelligenza artificiale”.

E tra gli ambiti ancora sotto-assicurati e che potrebbero maggiormente beneficiare dell’AI generativa “figura quello dei rischi informatici, classificati come il terzo rischio più grande in Europa. Si prevede che la dimensione del mercato globale delle assicurazioni cyber crescerà in dieci anni dai circa 17 miliardi di dollari del 2023 a oltre 120 miliardi di dollari entro il 2032, con un Cagr del 24,1%”.

GLI ALTRI TREND DELL’INSURTECH 2.0 – Non solo intelligenza artificiale. Tra i principali trend dell’insurtech 2.0, si segnalano: l’integrazione dell’assicurazione nel punto vendita, “dai concessionari auto all’on line banking, dai biglietti per concerti alle e-bike”; la diffusione di sistemi di analisi dei dati, IoT, droni e AI per il rilevamento delle frodi; l’assicurazione parametrica; l’automazione digitale dei sinistri su piccola scala; l’open insurance (resa possibile soprattutto dall’integrazione delle Api tra compagnie assicurative e terze parti per migliorare la condivisione dei dati e la collaborazione lungo l’intera catena del valore).

VENTURE CAPITAL E DIMENSIONE DEGLI INVESTIMENTI- Nel 2023 in Europa il venture capital ha investito circa 1 miliardo di dollari nell’insurtech (circa il 20% degli investimenti globali di venture capital nel settore) con Regno Unito, Francia e Germania che ne hanno attratto circa l’80%, mentre Spagna, Italia e Paesi Bassi “registrano un forte aumento degli investimenti in fase iniziale”.

In particolare, sempre secondo il report, in Italia si contano oggi 65 start up insurtech, 34 delle quali hanno ricevuto capitali di venture capital.

Si ritiene che la dimensione degli investimenti sia destinata ad aumentare: “il mercato europeo dell’insurtech ha il potenziale per crescere dai 40 miliardi di euro del 2023 fino a 200 miliardi di euro entro il 2030 (market value). Non solo: l’insurtech 2.0, nella nuova ottica di maggiore collaborazione con i player tradizionali, potrà cogliere le opportunità connesse alle dimensioni rilevanti del mercato assicurativo che globalmente vale 9 trilioni di dollari. Opportunità che potranno concretizzarsi anche in termini di raccolta di capitali se si considera che il settore assicurativo ha una dimensione maggiore di quello della mobilità che ha ricevuto finanziamenti oltre cinque volte superiori negli anni 2022-2023”. (fs)

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