Arriva la parola fine alla cessione dei crediti da parte di Poste Italiane. A finire, però, non sono le polemiche. Ecco costa sta succedendo.
Accedendo al portale di Poste Italiane dedicato al Superbonus e agli altri crediti d’imposta si legge che
A partire dal 30 maggio 2024, non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta, ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i…
La decisione di Poste Italiane segue la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 28 maggio e anticipata nelle settimane precedenti, del cosiddetto decreto Superbonus che elimina l’opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura tra quelle disponibili quando si ricorre a un Bonus fiscale.
Cosa fare dopo il blocco di Poste della cessione dei crediti
Il messaggio di Poste Italiane prosegue in questo modo:
Le richieste di cessione pervenute prima di tale data saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente; al riguardo, si ricorda che Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre – riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute.
La questione era, è e sarà estremamente delicata fino a che non sarà completamente chiuso il capitolo sulla cessione dei crediti. La scelta di Poste Italiane riflette un mercato, quello della cessione dei crediti, non più conveniente per le banche. In questa prospettiva vanno lette le dichiarazioni dell’ABI (l’Associazione Bancaria Italiana) che ha lanciato l’allarme sul possibile blocco degli acquisti che erano ancora possibili. Di fatto le banche non potranno più compensare a partire dal 2025 i debiti contribuiti e previdenziali.
È interessante sottolineare l’ultima parte del messaggio di Poste Italiane che ricorda, in linea con quanto sostenuto anche da Giancarlo Giorgetti, ora Ministro dell’Economia del Governo Meloni, come l’opzione della cessione del credito non sia mai stata un obbligo, ma una possibilità rimessa alle condizioni del mercato.
Quanto accaduto a fine maggio sembra rievocare la situazione che si venne a creare a novembre 2022 quando anche allora Poste Italiane bloccò le domande di nuove cessioni dei crediti. La differenza con diciotto mesi fa è che ora, complice il decreto Superbonus, la decisione sia irreversibile ma, soprattutto, che questo tempo non è stato utile per risolvere, sistemare o quantomeno limitare i danni di una così annosa questione.
Resta la possibilità di poter accedere al portale di Poste Italiane, consultare le pratiche già caricate e aggiungere eventuali documenti mancanti. È utile ricordare come i requisiti per ottenere la cessione del credito con Poste Italiane restano (sempre per le richieste pervenuto entro il 30 maggio 2024) quelle legate alla richiesta effettuata da persone fisiche titolari del credito d’imposta per crediti in relazioni ai quali il cedente si è avvalso di un asseveratore e di intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate, che il totale dei crediti ceduti a Poste Italiane non sia superiore a 150mila euro e che chi effettua la richiesta sia titolare di un conto corrente BancoPosta.
Blocco cessione del credito: foto e immagini
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