La richiesta presentata non è sufficiente, in quanto era necessaria una delibera di autorizzazione da parte dell’Ente.
Lo stadio comunale “Mammoliti” di Fonte Nuova in concessione alla “Asd Polisportiva Tor Lupara 1968”
Per questo il Comune di Fonte Nuova ha imposto la rimozione delle opere considerate abusive all’interno dello stadio comunale “Mammoliti”, l’impianto sportivo gestito in concessione dalla “Asd Polisportiva Tor Lupara 1968” tramite la convenzione del 31 luglio 2017 per la durata di 9 anni con scadenza il primo giugno 2026.
Lo stabilisce l’ordinanza numero 11 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA – firmata venerdì 25 ottobre dal dirigente all’Urbanistica del Comune di Fonte Nuova Daniele Cardoli.
Il provvedimento prevede che Donato Olivieri, 61enne imprenditore di Guidonia e presidente della “Asd Polisportiva Tor Lupara 1968” e della “Asd Tor Lupara 1968”, demolisca e ripristini lo stato dei luoghi entro 90 giorni sia il cordolo in cemento armato realizzato all’interno del perimetro del campo da gioco secondario quale basamento della nuova recinzione in corso di realizzazione, sia una superficie di circa 675,64 metri quadrati di manto in erba sintetica del campo di allenamento secondario.
L’ordinanza del Comune fa seguito al sopralluogo effettuato nell’impianto sportivo di via Gioberti giovedì 3 ottobre dai Carabinieri Forestali di Monterotondo e dai tecnici comunali (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Il giorno prima – mercoledì 2 ottobre – i militari avevano acquisito la denuncia presentata da un 54enne italiano sedicente custode dello stadio e dipendente della “Bmg Costruzioni Srl”, la ditta di Donato Olivieri, circa i lavori di ristrutturazione non autorizzati.
Dagli accertamenti è emerso che per eseguire i lavori lo scorso 26 settembre era stata presentata una Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) da parte della “Asd Tor Lupara 1968” anziché della “Asd Polisportiva Tor Lupara 1968”, concessionaria dell’impianto, per cui non era stata accolta.
I tecnici del Comune avevano inoltre precisato che l’intervento di ristrutturazione è assimilabile alla realizzazione di opere pubbliche, per cui sarebbe stata necessaria una delibera dell’Ente proprietario.
Durante il sopralluogo i Carabinieri Forestali e i tecnici comunali avevano inoltre eseguito delle verifiche sugli scarichi fognari, accertando che nel fosso adiacente allo stadio finivano le acque di una tubazione del locale lavanderia al quale sono collegate tre lavatrici.
Ed era risultata anche la presenza di due collettori sulle sponde del fosso collegati ad una fontana esterna e ai lavabi di uno spogliatoio.
Per questo l’ordinanza numero 11 di venerdì 25 ottobre è stato imposto al presidente Donato Olivieri lo sgombero e l’inibizione del locale ad uso lavanderia mediante lo smontaggio degli impianti installati.
Infine il Comune ha rinnovato il divieto a Olivieri di qualsiasi utilizzo ad uso abitativo dei locali in concessione come riscontrato nel sopralluogo del 3 ottobre: in quell’occasione fu accertato che nell’ufficio alloggiava il sedicente custode dello stadio e dipendente della “Bmg Costruzioni Srl”.
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