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Bisognerà attendere ancora qualche ora. Che i tecnici del ministero dell’Economia terminino il lavoro di limatura degli emendamenti del governo al decreto Superbonus. La prudenza è d’obbligo, perché nelle norme il diavolo si nasconde nei dettagli.
Ma l’obiettivo dello spalma-crediti, che porterà da quattro a dieci anni il periodo di detrazione del bonus, sembra chiaro: i lavori non ancora conclusi.
Superbonus, per quali lavori si può usare ancora lo sconto e chi lo può chiedere: la guida completa
Di fatto ad essere colpito non sarà il 110 per cento, ma il bonus 70 per cento, la nuova percentuale del bonus per l’efficientamento energetico che dal primo gennaio di quest’anno si applica agli sconti in fattura sui lavori autorizzati con le vecchie Cilas.
Non sono probabilmente pochi i condomini che si sono trovati in questa situazione. Lo dimostra la corsa allo sconto delle fatture partita alla fine dello scorso anno. Ma anche i ritmi dell’inizio del 2024 che, nonostante la riduzione della percentuale, sono rimasti elevati. Ragione per cui probabilmente il governo ha deciso la nuova stretta. Cosa succederà adesso a questi condomini? Chi ha già un’impresa o una banca che ha aperto un plafond per scontare le fatture, probabilmente si troverà di fronte ad una richiesta di rinegoziazione dei termini.
IL PASSAGGIO
Lo sconto del resto, in economia è il compenso che spetta a chi anticipa una somma di denaro. Più lungo è il tempo dell’anticipo, minore è la somma anticipata perché crescono gli interessi. Ma i contratti già firmati possono essere rinegoziati? Il rischio è anche che nascano dei contenziosi che portino al blocco dei lavori. Il cerino adesso è in mano ai condomini e alle imprese che non sono riuscite a chiudere entro la fine dello scorso anno i cantieri del Superbonus.
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