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Il taglio tanto sperato dei tassi di interesse della Bce lo scorso 6 giugno sembra non fosse così inatteso a guardare il comportamento dei mercati nelle settimane immediatamente precedenti alla riunione di Francoforte.

Secondo l’Abi, “negli ultimi mesi si stanno manifestando segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti valori massimi, anticipando la recente decisione della Bce di abbassare di un quarto di punto i tassi di politica monetaria”.

I dati resi noti dal rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana sui principali parametri di riferimento del mercato finanziario dicono che il tasso sui Bot a 6 mesi ha segnato a giugno 3,61% rispetto al 3,64% del mese precedente, ma anche 45 centesimi in meno del valore massimo rilevato a ottobre 2023. Il tasso sui Btp è sì aumentato a 3,93% da 3,85%, ma si è ridotto di 106 punti rispetto al picco raggiunto a ottobre 2023.

Giù IRS e Euribor, i valori determinanti per i mutui

Se entriamo nel merito dei valori che condizionano il costo dei nostri mutui, anche qui il mercato ha mostrato di anticipare i tempi e determinare la discesa dei tassi ai quali si agganciano i finanziamenti per la casa.

L’Euribor a 3 mesi, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, è passato da una media di 3,81% a maggio a 3,75% a giugno, ed è calato di 25 centesimi rispetto al picco di ottobre 2023.

Allo stesso modo, l’Irs a 10 anni utilizzato per il costo dei mutui a tasso fisso, è passato dal segnare 2,82% a maggio a 2,80% a giugno, con ben meno 69 punti in meno rispetto al momento più critico segnato a ottobre 2023.

I tassi di mutui e prestiti

Il mercato dei mutui e quello dei finanziamenti a imprese e privati segue il trend anticipatorio dei principali indici finanziari. Sempre secondo le rilevazioni di Abi, si registra a maggio il primo calo dei tassi di interesse sui mutui, con il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni diminuito al 3,61%, rispetto al 3,67% di aprile 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 5,21% rispetto al 5,30% di aprile 2024 e anche rispetto al 5,45% di dicembre 2023. Rimane stabile al 4,81% il tasso medio sul totale dei prestiti.

I valori medi e minimi secondo MutuiOnline

Interessante rilevare il comportamento dei tassi rispetto alle richieste pervenute sul sito di comparazione MutuiOnline.it, che mette a confronto il Tan medio e minimo nella prima metà di questo anno. A maggio scorso il Tan fisso medio ha segnato 3,16, il Tan fisso migliore è 2,59%.

Riguardo alle richieste di mutui a tasso variabile, il Tan variabile medio sempre a maggio ha segnato 5,16%, il Tan variabile migliore ha fatto registrare il 4,65%.

Questo confronto tra i tassi medi e i tassi migliori registrati tra le offerte delle banche partner di MutuiOnline.it ci dice che prima di prendere qualsiasi decisione sull’accensione di un mutuo è necessario confrontare le offerte e approfittare delle promozioni. Si tratta spesso di mutui che si aprono online, consentendo di gestire la pratica a distanza e anche lo stesso finanziamento in modalità 100% digitale. Il risparmio sui costi dei nuovi mutui digitali è importante, perché consente a fine ammortamento di fare la differenza su un mutuo.

Migliori mutui acquisto prima casa:
simulazione a tasso fisso,
impiegato 35 anni, residente a Milano,
reddito € 2.600 euro mensili,
importo mutuo € 100.000 euro,
valore immobile € 200.000 euro,
durata mutuo 30 anni.
Rilevazione del 26/06/2024 ore 09:00.

Che scelta fare in un momento storico di cambiamenti

Se fino a qualche settimana fa le stime degli esperti davano ben sei ribassi dei tassi da qui a fine anno, le nuove condizioni economiche nell’Eurozona e l’inatteso aumento del tasso di inflazione suggeriscono molta più cautela. Le nuove stime parlano di soli due interventi sui tassi della Banca Centrale, a ottobre e dicembre, ma le previsioni su crescita e inflazione non sono rosee e questo fa crescere l’incertezza sulle sorti dei nostri tassi.

Premesso questo, bisogna sempre ribadire che la scelta del mutuo è molto personale, perché deve tenere conto di una quantità di variabili la cui combinazione dà risultati sempre differenti. Per quanto in questo momento verrebbe da approfittare della convenienza del tasso fisso, nettamente inferiore al tasso variabile, se facciamo un ragionamento sul lungo periodo vediamo come invece il variabile potrebbe recuperare in futuro e tornare alla sua naturale condizione di costo inferiore rispetto a un tasso fisso. 

Le banche tengono comunque conto dell’incertezza del momento storico e in alcuni casi offrono opzioni che consentono ai mutuatari di cambiare idea senza per questo dover necessariamente ricorrere a una surroga. Ad esempio con l’Opzione Flexi Crédit Agricole consente di modificare la tipologia di tasso, da fisso a variabile e viceversa, fino a 4 volte nel corso della durata del mutuo. L’opzione è abbinabile facoltativamente a mutuo Crédit Agricole Greenback in fase di stipula e prevede l’applicazione di una maggiorazione sul tasso di +0,15%.

 

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