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Il 19 giugno scorso il Senato ha approvato – con 80 voti favorevoli, 3 contrari e 57 astenuti – definitivamente il DDL Cybersicurezza, dopo l’ok ricevuto dalla Camera dei Deputati lo scorso 15 maggio.

Dunque, l’ordinamento italiano si è dotato di un impianto normativo volto a contrastare i già innumerevoli attacchi informatici contro il nostro Paese, e rafforzare l’impianto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, autorità che dal 2021 è preposta alla prevenzione e al contrasto di questi crimini.

Le misure più rilevanti

Il testo normativo, oltre ad obbligare gli enti e le pubbliche amministrazioni a notificare i possibili incidenti informatici (o attacchi) entro le 24 ore e a dotarsi di un responsabile apposito per la cybersicurezza, introduce anche nuove fattispecie di reato, e, di conseguenza, modifica il codice penale: tra le novità, vi è una nuova aggravante del reato di truffa, se perseguita attraverso strumenti informatici e telematici, che sarà punita con la reclusione da uno a cinque anni, voluta fortemente dall’On. Letizia Giorgianni la quale ha presentato una sua proposta di legge sul tema sottoforma di un emendamento all’esame del testo alla Camera dei Deputati.

Inoltre, anche per altri numerosi reati informatici si sono volute inasprire le pene, a sottolineare come non si voglia concedere nessun sconto a chi li commetta, e indicare che questi tipi di reati sono, oramai, per la stragrande maggioranza quelli perpetrati.

Lo stesso DDL, all’art. 17, modifica anche alcune norme del codice di procedura penale, il quale prevede che la competenza sulle indagini preliminari su reati di questo genere sia della procura distrettuale; una deroga al regime ordinario per la proroga delle indagini preliminari stesse; e un termine massimo di durata pari a due anni per le stesse indagini preliminari.

Non solo, dall’entrata in vigore del DDL il Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (CISR) vedrà la partecipazione anche del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, del ministero dell’infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dell’università e della ricerca. Attualmente, è così composto: presieduto dal Presidente del Consiglio ne fa parte il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Spunti di riflessione

Nella società in cui viviamo sono innumerevoli gli aumenti di reati in ambito informatico: pensiamo solamente a quante banche dati, anche con contenuti sensibili, sono state violate e, sotto ricatto, chiesto denaro al fine di non divulgare nel profondo ed immenso web questi ultimi.

Il DDL approvato qualche giorno fa – con un’opposizione che non si è mostrata ostruzionistica, va segnalato – vuole arginare questi fenomeni, e dare ai cittadini una sicurezza rafforzata durante la navigazione dei siti internet. Non solo n’è dimostrazione l’aumento di pene e nuove aggravanti di reati già esistenti, ma anche una più proficua collaborazione tra l’autorità preposta ed il Consiglio dei Ministri, come già sta avvenendo.

Il DDL Cybersicurezza insieme al DDL Intelligenza artificiale – che è in corso di esame congiunto all’8a e 10a Commissione del Senato – daranno un nuovo assetto normativo all’ordinamento italiano, in previsione anche dell’avvento della nuova tecnologia che che rivoluzionerà il nostro modo di vivere e di concepire l’essere umano stesso. È in gioco il futuro economico (e sociale) dell’Italia, e non solo. 

 

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