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Bonus porte interne con o senza ristrutturazione. Procedura, iva e documenti da conservare. Le porte rientrano nel Superbonus?

A surprise, il bonus porte interne non esiste..O meglio, la spesa per l’acquisto e la fornitura delle porte interne è incentivata tramite tre differenti agevolazioni:

    • bonus ristrutturazione o bonus casa al 50%;
    • ecobonus al 50%;
    • superbonus al 110%, 90%, 70% o al 65%;

bonus disponibili porte interne

Ciò significa che, nel primo e nel secondo caso, potresti recuperare il 50% di quello che spenderai per sostituire o installare nuove porte. Il bonus ristrutturazione e l’ecobonus sono attivi ormai da anni e saranno sfruttabili per tutto il 2023 e il 2024.

Mentre, nel secondo caso, potresti recuperare fino al 110% della spesa sostenuta. L’aliquota dipende dall’anno in cui esegui i pagamenti. Quindi, per quanto riguarda il Superbonus le scadenze sono più complicate.

Il recupero della spesa avviene tramite delle detrazioni dalle future tasse che pagherai. Dal 2020, in alternativa alla detrazione potresti ottenere immediatamente un ritorno economico, attraverso la cessione del credito alle banche oppure lo sconto in fattura praticato dalle azienda fornitrici e installatrici di porte. Tuttavia, potresti beneficiare di ciò solo qualora avessi aperto una pratica edilizia in passato. Vedremo poi di cosa si tratta.

Valutiamo tutte le agevolazioni partendo dal bonus ristrutturazione.

Bonus ristrutturazione

Qualora dovessi realizzare almeno un intervento ricadente nella manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia potresti recuperare dalle tasse il 50% della spesa sostenuta per la sostituzione o installazione delle porte interne (principio di assorbimento alla categoria superiore).

Ciò significa che, sostituendo solamente le porte interne senza realizzare altre opere ricadenti in uno dei macro-interventi sopracitati, non avresti diritto all’agevolazione. Non ti occorrerebbe nessun “intervento trainante” solo qualora installassi delle porte in ambienti comuni ad altre unità, ad esempio nell’androne condominiale, sfruttando l’ecobonus infissi.

Per le opere ricadenti manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, occorre un’autorizzazione comunale: CILA, SCIA o Permesso di costruire. Ma non sempre. Difatti, alcune opere sono realizzabili senza alcun permesso in quanto ricadenti in edilizia libera (senza realizzare una ristrutturazione completa). Tuttavia sono agevolabili. Penso ad esempio alla posa della caldaia oppure del condizionatore.

La spesa massima detraibile è di 96.000 € con un recupero del costo sostenuto in 10 anni. Ovviamente, all’interno del massimale dovrai far rientrare anche le spese relative a tutti gli altri interventi che realizzerai all’interno dell’appartamento.

Superbonus

Potresti detrarre la spesa relativa alla fornitura e posa in opera delle porte interne tramite superbonus solo qualora si trattasse di un intervento di demolizione e ricostruzione.

Ecobonus ordinario

Nel solo caso di sostituzione, potresti aderire all’ecobonus al 50% solo qualora le porte interne fungano da confine tra un ambiente riscaldato e una stanza priva di climatizzazione invernale. In questo caso, la porta sostituita dovrà garantire determinate performance termiche. Potresti effettuare anche solamente l’installazione della porta, in quanto non occorre un intervento “trainante”. Scopri di più.

Bonus abbattimento barriere architettoniche

Qualora installassi delle porte interne che superano le barriere architettoniche di cui al Dm 236 del 1989 potresti recuperare il 75% della spesa sostenuta, ma solo per opere già avviate in passato (bonus 75%). Scopri le caratteristiche che devono avere tali porte.

Bonus mobili

La fornitura e posa in opera delle porte interne non ricade nel bonus mobili. Difatti, è la guida stessa del bonus mobili che esclude: l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo ecc. Giustamente, le porte non sono ritenute dei mobili.

Piuttosto, nell’eventualità in cui aderissi al bonus ristrutturazione, potresti detrarre anche le spese relative all’acquisto e l’installazione di mobili ed elettrodomestici.

Sconto in fattura o cessione del credito

Come ti accennavo, sia nel caso in cui tu scegliessi di aderire al Superbonus, sia al Bonus ristrutturazione, che all’Ecobonus, in alternativa alla detrazione, potresti richiedere all’impresa lo sconto in fattura.  L’impresa ti anticiperà i soldi che a sua volta recupererà dalle future tasse che pagherà.

Oramai è quasi impossibile trovare un’impresa disposta ad applicarti lo sconto in fattura. In questo caso, potresti anche cedere direttamente il credito alle banche: scopri di più.

Tuttavia, con il decreto-legge 11/2023, potranno beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito soltanto i soggetti che hanno già avviato l’iter autorizzativo comunale (CILAS, CILA, SCIA o Permesso di cotruire) prima del 17 febbraio 2023.

Quale iva occorre applicare?

Le porte interne sono ritenute dei beni significativi. Ciò significa che, su una parte della spesa sostenuta verrà applicata l’iva ridotta al 10%, sulla restante il 22%.

Per quanto riguarda la posa in opera, l’iva è sempre al 10%. Mentre, per quanto riguarda la fornitura delle porte, l’iva al 10% si applica ai soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi. Non odiarmi, vediamo un esempio. 

Costo totale dell’intervento 10.000 euro, di cui 4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa e 6.000 euro è il costo delle porte. Sulla fornitura, l’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 – 6.000 = 4.000. Sul valore residuo della fornitura (pari a 2.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%. Quindi:

– posa in opera: 4.000 iva la 10%: 400 €

– fornitura al 10%: 10.000 – 6.000 = 4.000 € iva al 10%: 400 €

– fornitura al 22%: 2.000 € iva al 22%: 440 €

Qualora ti fossero rimasti dei dubbi, ti consiglio la lettura di questo articolo.

Quali spese sono detraibili?

 Tra le spese rientranti negli incentivi abbiamo:

smontaggio, scarico e demolizione delle eventuali porte sostituite;

fornitura e posa in opera delle porte e di tutte le apparecchiature meccaniche, elettriche ed elettroniche;

– spese per le prestazioni professionali (geometra, architetto o ingegnere) necessarie alla realizzazione degli interventi nonché della documentazione tecnica necessaria.

Quali documenti occorre conservare?

In caso di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, dovrai esibire:

– fatture relative alle spese sostenute;

– ricevute dei bonifici bancario o postale parlante, che rechino come causale il numero della fattura e relativa data, oltre ai dati del richiedente la detrazione e del beneficiario del bonifico;

– l’eventuale pratica edilizia e la notifica preliminare;

Qualora optassi per la cessione del credito o lo sconto in fattura:

– l’asseverazione della congruità delle spese;

– il visto di conformità;

Per il solo Ecobonus o Superbonus, dovrai conservare anche la comunicazione degli interventi all’ENEA (codice CPID).

Prima di salutarti, penso possa esserti utile l’articolo su i costi e le recensioni delle migliori marche di porte interne

A presto, Vincenzo

 

 

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