Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


«Qualcuno deve alzare la voce per dire che il mondo sta andando nella direzione sbagliata», ripete l’economista bengalese Muhammad Yunus, Nobel per la pace nel 2006 per aver creato sviluppo economico attraverso il microcredito, il finanziamento di progetti imprenditoriali e agricoli in tutto il mondo (soprattutto ideati e creati da donne). È stato lui, insieme con l’attivista irachena Nadia Murad, il 10 giugno di quest’anno, a leggere in piazza San Pietro, alla presenza del segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, la dichiarazione di “impegno alla fratellanza umana” a nome degli oltre trenta premiati con il prestigioso riconoscimento, giunti da tutto il mondo per il primo Meeting internazionale sulla fraternità umana. «Le religioni giocano un ruolo importante nella vita umana», esordisce Yunus. «Tutte dovrebbero lavorare per promuovere la fraternità. Attendiamo con ansia il ruolo guida di papa Francesco in questa direzione».

Qual è il suo rapporto con Francesco?

«Mi ha invitato in Vaticano diverse volte per esporre il mio progetto di microcredito. La Grameen Bank, la banca da me fondata, ormai è presente in tutto il mondo, con 150 milioni di beneficiari, per un totale di 125 miliardi di crediti. Avevo conosciuto anche Benedetto XVI, anch’egli molto interessato ai miei progetti. Francesco intende approfondire il mio concetto di “banca sociale”, capace di invertire un sistema finanziario improntato sempre più verso l’alto, che estende le disuguaglianze».       

 Quali sono secondo lei i motivi di interesse da parte del Pontefice argentino?

«Viaggiamo sulla stessa lunghezza d’onda. Anche a lui ovviamente preme ridurre la povertà del mondo e considera l’attuale capitalismo liberista socialmente ingiusto. Credo che mi inviti in udienza spesso anche per convincere i suoi collaboratori. Ci ha sollecitato a stringere contatti con la Caritas per creare imprese e investimenti all’insegna del microcredito, il finanziamento di piccole realtà agricole e aziendali condotte da persone che le banche tradizionali non hanno mai considerato perché giudicate “non bancabili”, ovvero senza garanzie di rientro. Invece la nostra esperienza dimostra che i crediti non solo rientrano, ma portano sviluppo in tutta l’area in cui agisce la microimpresa».

Può il microcredito contribuire a domare l’inflazione?

«L’aumento dei prezzi è grave soprattutto per chi ha un salario fisso. Ma i beneficiari del microcredito sono imprenditori e dunque sanno come fronteggiarlo, almeno in parte, giocando sui prezzi, razionalizzando i costi, attuando tutte quelle misure che un imprenditore adotta per proteggersi dall’inflazione».

Oggi il quadro è molto cambiato dai tempi in cui è nata la microfinanza? È ancora efficace?

«Oggi più che mai le banche del microcredito possono diventare vere e proprie banche di sviluppo, permettendo alle classi povere di mettersi in gioco e dimostrare la propria capacità imprenditoriale per uscire dalla povertà e continuare a crescere. Ma servono nuove regole. Perché il sistema bancario attuale promuove la concentrazione della ricchezza, aiutando solo quelle infrastrutture che fanno arricchire chi è già ricco».

Da tempo lei parla della costruzione dopo la pandemia di un mondo a tre zeri: zero emissioni, zero concentrazione della ricchezza, zero disoccupazione.

«Il quadro economico è drammatico e soprattutto non si preoccupa di quanto soffrono i poveri, incoraggiando a concentrarsi esclusivamente sui grandi profitti. Dopo la pandemia nel mondo sono stati investiti dalle banche centrali 14 trilioni di dollari. Dovrebbero essere usati per costruire un nuovo sistema bancario e concentrarsi sulla transizione ecologica, non per riparare quello vecchio. Altrimenti siamo destinati a estinguerci come i dinosauri».



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui