La legge di conversione del DL Salva Casa modifica lo stato legittimo degli immobili: le irregolarità presenti sulle parti comuni oppure in un singolo appartamento non potranno bloccare i lavori in corso, rispettivamente, in un appartamento e sulle parti condivise
In attesa che la Camera esamini ufficialmente il ddl di conversione del DL 69/2024 – Salva Casa, va evidenziato che, come riportato da ‘Il Sole 24 Ore‘, sono passate per ora in Commissione Ambiente poche proposte rispetto ai 500 e più emendamenti presentati.
Ci sono però novità interessanti, sempre ricordando che il testo attualmente in vigore è quello ‘originale’ e che non appena ci sarà a disposizione il testo ‘emendato’ lo condivideremo sul portale.
Il calendario dovrebbe prevedere l’approdo nell’aula di Montecitorio per mercoledì 17 luglio: la scadenza per la conversione in legge (con passaggi sia alla Camera che in Senato) è prevista per il 28 luglio 2024.
Stato legittimo
Sempre come riportato da ‘Il Sole 24 Ore‘, viene aggiunta una precisazione che va a separare le responsabilità del condominio e del singolo: il nuovo comma 1-ter aggiunto all’art.9 bis del dpr 380/2001 dispone letteralmente che “Ai fini della dimostrazione dello stato legittimo delle singole unità immobiliari non rilevano le difformità insistenti sulle parti comuni dell’edificio, di cui all’articolo 1117 del codice civile. Ai fini della dimostrazione dello stato legittimo dell’edificio non rilevano le difformità insistenti sulle singole unità immobiliari dello stesso“.
Quindi, in pratica, le irregolarità presenti sulle parti comuni oppure in un singolo appartamento non potranno bloccare i lavori in corso, rispettivamente, in un appartamento e sulle parti condivise.
Decreto Salva Casa: i titoli abilitativi per dimostrare lo stato legittimo dell’immobile
Anche il procedimento per la regolarizzazione delle parziali difformità, sanabili con il Decreto Salva Casa pagando un’ammenda pecuniaria, potrà contribuire – tramite l’accertamento di conformità – a dimostrare lo stato legittimo dell’immobile.
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Pergole bioclimatiche in edilizia libera
Uno degli emendamenti votati a fine settimana scorsa – segnala ‘Il Sole 24 Ore‘ – riguarda l’inserimento delle pergole bioclimatiche in edilizia libera, che si sommano quindi alle VePA anche sui porticati.
Esse devono essere addossate o annesse agli immobili o alle unità immobiliari, “anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera“.
In ogni caso, l’installazione non potrà “determinare la creazione di uno spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici“.
Per quel che riguarda le VePA, una modifica apportata in sede parlamentare restringe leggermente il campo, specificando che potranno essere realizzate sui porticati eccetto quelli “gravati, in tutto o in parte, da diritti di uso pubblico o collocati nei fronti esterni dell’edificio prospicienti aree pubbliche”, caso nel quale servirà il permesso di costruire.
Rimozione abusi edilizi: in alcuni casi 6 mesi di tempo
Un’altra novità di rilievo, sempre anticipata da ‘Il Sole 24 Ore‘, è rappresentata dalla scadenza per la rimozione degli abusi edilizi, che passa da 90 a 240 giorni “nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza o di assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico, che rendano inesigibile il rispetto di tale termine“.
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