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Nuovi emendamenti al decreto “Salva Casa”: modifiche in materia di edilizia libera e di lavori di ristrutturazione condominiale

La Camera dei deputati, durante il processo di conversione in legge, ha apportato alcune modifiche al decreto “Salva Casa”. In particolare, le variazioni hanno riguardato il pacchetto di norme in materia di abusi edilizi nei condomini, nonché le pergole bioclimatiche, che a seguito delle modifiche possono essere costruite in edilizia libera.
Il piano di sanatoria edilizia, promosso dal governo Meloni a fine maggio grazie all’iniziativa del ministro Matteo Salvini, è ora in fase di conversione in legge alla Camera e la Commissione Ambiente ha già introdotto alcune modifiche.

Vari gli emendamenti approvati dalla Camera. Più nel dettaglio, alcuni intervengono sulle norme in materia di edilizia libera, includendovi le pergole bioclimatiche, mentre altri agevolano lo svolgimento di lavori nei condomini con abusi edilizi.

Una novità importante riguarda i lavori di riqualificazione in un condominio in cui sono presenti abusi edilizi. Infatti, secondo il decreto Salva Casa, la presenza di tali abusi non preclude la possibilità di realizzare lavori di riqualificazione in un singolo appartamento ubicato all’interno del condominio. Analogamente, se l’abuso edilizio riguarda solo un appartamento, sarà comunque possibile svolgere lavori nelle aree comuni del condominio.

Ebbene, il testo del decreto dispone che, per dimostrare lo “stato legittimo delle singole unità immobiliari”, ovvero degli appartamenti, “non rilevano le difformità insistenti sulle parti comuni dell’edificio”. Ne deriva che un appartamento può essere considerato in regola anche se il condominio presenta alcune irregolarità edilizie.

Viceversa, “ai fini della dimostrazione dello stato legittimo dell’edificio non rilevano le difformità insistenti sulle singole unità immobiliari dello stesso”.

In merito agli abusi edilizi, i tempi concessi per rimuoverli quando interviene il Comune saranno più lunghi.

Attualmente, infatti, dal momento in cui arriva un’ingiunzione comunale, il destinatario ha tre mesi di tempo per intervenire e rimuovere gli abusi. Con la conversione in legge del decreto, il termine potrà essere esteso fino a otto mesi, attraverso un “atto motivato del Comune.

Questo prolungamento sarà possibile “nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza” o in caso di “assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico, che rendano inesigibile il rispetto di tale termine”.

Un’ulteriore novità contenuta nel decreto riguarda il settore dell’edilizia libera, ovvero le opere che possono essere realizzate senza permessi né comunicazioni.

Nella versione originale del decreto Salva Casa (attualmente in vigore), l’elenco delle opere aventi tali caratteristiche comprendeva anche le tende da sole: il decreto, tuttavia, forniva ulteriori dettagli tecnici, più specifici.

Con gli emendamenti approvati dalla Camera, nell’elenco delle opere realizzabili senza permessi o comunicazioni sono incluse anche le pergole bioclimatiche.

In particolare, trattasi di strutture esterne, composte da lamine, spesso presenti nei giardini delle abitazioni e collegate alle stesse. Queste pergole vengono impiegate per proteggere le abitazioni da agenti climatici esterni, come ad esempio sole e pioggia.

Ebbene, l’emendamento fa esplicito riferimento alle tende a pergola, comprese le tende bioclimatiche con telo retrattile.

Il presupposto però è che le stesse siano connesse alla casa, come una sorta di prolungamento della stessa e non determinino la formazione di uno spazio chiuso in pianta stabile. Questo perché, qualora l’installazione delle tende dovesse comportare la creazione di nuove stanze chiuse stabilmente, si verificherebbe un aumento della cubatura dell’abitazione, oltre a un incremento dell’impatto visivo.

Infine, un’ultima novità attiene alle vetrate panoramiche amovibili, cc.dd. Vepa.

In realtà, le Vepa sono già realizzabili in edilizia libera. Infatti, il decreto Salva Casa prevede la possibilità di costruire dei porticati. Tuttavia, un emendamento apportato al decreto esclude dall’elenco i porticati sui quali insista un diritto di uso pubblico, oppure i porticati esterni di un edificio che accedono ad uno spazio pubblico.

In queste ipotesi, infatti, la realizzazione dell’opera è subordinata alla richiesta di alcuni permessi.



 

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