Il Decreto Correttivo ter al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza introduce novità volte a potenziare ulteriormente e rendere efficace l’emersione tempestiva della crisi, l’utilizzo degli adeguati assetti, di cui la composizione negoziata della crisi è lo strumento applicativo principe, nonché l’accesso e l’utilizzo delle procedure e degli strumenti di regolazione della crisi, con finalità di risanamento, ed alternativi alla liquidazione (giudiziale e controllata).
Finalità e struttura del Correttivo ter
Le disposizioni del Correttivo ter hanno il dichiarato intento di:
- venire incontro alle esigenze di chiarimento sorte tra gli operatori della materia, tramite disposizioni di natura tecnicamente “correttiva”;
- emendare quelle disposizioni in cui sono stati riscontrati errori materiali o rispetto alle quali è emersa la necessità di aggiornare i riferimenti ad altre norme del CCI, tramite disposizioni c.d. “di coordinamento”;
- migliorare – tramite vere e proprie disposizioni di natura “integrativa” – la comprensione dei nuovi istituti e di agevolare così l’effettività e l’efficienza del sistema di gestione della crisi e dell’insolvenza tenendo presente la prospettiva adottata dal legislatore europeo in termini di agevolazione della ristrutturazione precoce, dell’esdebitazione e di procedure liquidatorie rapide ed efficienti.
Sotto il profilo della struttura, il Correttivo si compone di un corposo articolato suddiviso in due Capi.
Il Capo I, in particolare, contiene le disposizioni modificative del CCI, organizzate rispetto agli interventi apportati alla singola Sezione; mentre il Capo II contiene disposizioni di coordinamento, di transizione e abrogazioni.
Impatto su CNC e strumenti di regolazione della crisi
Il corposo articolato normativo prevede, in particolare, significative novità in tema di Composizione negoziata e strumenti di regolazione della crisi.
In particolare, sono previste modifiche alla parte I del CCI relativa a principi generali, Composizione negoziata e strumenti di regolazione della crisi alternativi alla liquidazione giudiziale e controllata in materia di:
– adeguati assetti e doveri delle parti;
– segnalazioni per l’emersione della crisi;
– composizione negoziata della crisi;
– concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio;
– principi di carattere processuale, procedurale e competenza per l’accesso agli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza;
– misure cautelari e protettive;
– prededucibilità dei crediti;
– accordi in esecuzione a piano attestato di risanamento;
– accordi di ristrutturazione, convenzione di moratoria e transazione fiscale e contributiva;
– piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione;
– procedure di sovraindebitamento;
– concordato preventivo;
– strumenti di regolazione della crisi dell’insolvenza delle società.
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