«La casa di comunità ce la stiamo pagando noi». Dopo che l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, in un’intervista a La Stampa si è detto disposto a confrontarsi con i primi cittadini per la medicina territoriale, Roberto Peretti, sindaco di Villanova spiega il caso del suo Comune. «Non eravamo stati inseriti nella programmazione regionale delle Case di Comunità così abbiamo provveduto con fondi nostri – spiega Peretti – non vogliamo nient’altro che gli stessi diritti che hanno aree con il nostro stesso bacino di utenza».
Le Case di comunità
Il sindaco di Villanova si riferisce a Nizza Monferrato e Canelli, dove sorgeranno Case di Comunità interamente pagate con fondi dello Stato. Diventa una sorta di battaglia tra il Nord e il Sud della provincia. «Il Pianalto astigiano con Valfenera, San Paolo Solbrito, Dusino San Michele, Cellarengo, Buttigliera, Montafia e Viale raggiunge e supera i 10 mila abitanti: così come Canelli o Nizza, e anche da noi, è necessaria una struttura di medicina territoriale» dice il sindaco di Villanova. Sorgerà anche nel Pianalto ma a pagarla sarà il Comune di Villanova. La struttura sanitaria, verrà costruita con 500 mila euro di fondi comunali, altrettanti con un mutuo e solo la terza parte sarà a carico della Regione. «Sono partiti i lavori in questi giorni e gli ambulatori sono stati trasferiti da via De Amicis a Palazzo Richetta – spiega Peretti – amplieremo la superficie del presidio sanitario». Un presidio che non diventerà casa di comunità o della salute.
Ambulatori e servizi
«Quando termineranno i lavori in via De Amicis, avremo a disposizione 400 metri quadri per ambulatori e servizi sanitari – spiega il primo cittadino – l’Avis e la Croce Rossa, che avevano sede lì, si trasferiranno, il primo in piazza Marconi e la seconda in un capannone di viale Torino». A questi 400 metri quadri si potranno aggiungere altri 150 metri quadri ricavati a Palazzo Richetta, recentemente ristrutturato con 70 mila euro sempre a carico del Comune di Villanova. «Abbiamo fatto un enorme sforzo per creare queste strutture ora chiediamo che vengano equiparate come servizi a quelle del resto della provincia». A pochi chilometri di distanza da Villanova sorgerà la casa di comunità di Villafranca: «Ad aver bisogno di visite o esami spesso sono anziani che non guidano e non ci sono mezzi pubblici per Villafranca – dice Peretti – gli unici sono quelli che servono le scuole: si dovrebbe partire alle 7,30 e tornare alle 13,30 per una visita o un esame che può durare solo un’oretta».
Uno spreco di tempo che, soprattutto per le grandi aziende che hanno sede a Villanova può essere difficile da digerire: «I lavoratori devono fare visite periodiche, se c’è un centro vicino bastano paio d’ore di permesso – spiega il sindaco – se invece è lontano si perde la giornata di lavoro».
La Provincia
Davide Migliasso, consigliere provinciale con delega alla Salute, e sindaco di San Damiano, è d’accordo con Peretti: «Ho chiesto all’assessore Riboldi che ci sia una identica attenzione e un’equa ripartizione di fondi tra il nord e il sud dell’Astigiano». Secondo Migliasso la medicina territoriale è fondamentale: «A San Damiano c’è una casa della salute e stiamo chiedendo da tempo che i servizi vengano aumentati, alla fine di quest’anno dovrebbero partire due nuovi ambulatori per visite di chirurgia vascolare e di nefrologia». Anche il servizio di radiologia dovrebbe passare da un giorno alla settimana a due. Il bacino di utenza di San Damiano è simile a quello di Nizza, Canelli e Villanova d’Asti. «Quello che ho chiesto a Asl e Regione è che tutte le strutture possano essere equiparate: anche la differenza tra case di comunità e della salute dovrebbe essere superata ed entrambe dovrebbero poter offrire gli stessi servizi».
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