Vezia, enologa, single: «Sono nata e vissuta in centro, ma non mi sarà più possibile. La convivenza con i turisti? Suonano a tutte le ore perché non sanno dove andare»
Quando il comitato Salviamo Firenze, per protestare contro la proliferazione degli airbnb, ha attaccato 500 nastri rossi su altrettante keybox nel centro storico di Firenze, a fare scalpore è stato un palazzo con ben quattro scatoline attaccate al muro esterno.
Lì, in via San Gallo, dove i turisti possono entrare nel proprio appartamento aprendo la keybox con un codice per prendere le chiavi, senza bisogno di farsi aprire dal proprietario o dal gestore, a raccontare una vita da assediata è Vezia, una fiorentina cui presto non sarà più rinnovato l’affitto perché anche il suo proprietario vuol trasformare l’appartamento in una locazione per turisti.
Quattro keybox al muro esterno del palazzo è un record, o poco ci manca.
«In realtà, in questa zona piena di airbnb questo sarebbe un palazzo fortunato, perché qui di appartamenti per turisti ce n’è uno solo. Ma il proprietario ha creato un disimpegno e lo ha diviso in quattro minuscoli appartamenti, quasi dei loculi. Però presto di airbnb ce ne sarà un secondo, il mio».
Lei sarà cacciata di casa?
«Ho un affitto 4+4, sono arrivata alla fine dei primi 4 anni e avrei diritto a farne altri 4, ma non so se ho voglia di iniziare una battaglia, perché il proprietario vuole metterci i turisti al posto mio. Finora sono stata una privilegiata, perché pago 850 euro al mese per un appartamento da 90 metri quadri, che per Firenze è una cifra bassissima. Ma vivo sola e una volta perso questo posto non credo che sarò più in grado di restare non dico in centro, ma neanche in città. In giro i prezzi sono folli».
La amareggia sentirsi espulsa dalla città?
«Molto, fa male, tanto più che sono nata e cresciuta in centro. Purtroppo faccio l’enologa, lavoro 60 ore a settimana, ma lo stipendio è quello che è. E non credo che sia un problema limitato al mio settore. Qui in centro a Firenze, se si è single, si può sopravvivere solo se si è figli di papà».
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Quelle quattro keybox in fila sul muro esterno di casa sono un problema di decoro e di sicurezza, come dice la sindaca Sara Funaro?
«Dal punto di vista estetico non mi danno fastidio. Dal punto di vista della sicurezza invece qualche dubbio me lo pongono. Questa è una delle poche zone del centro città che è sempre stata tranquilla, ma da qualche mese, per quanto la Questura sia vicinissima, comincia a esserci qualche problema. E c’è sempre la possibilità che qualcuno rompa una delle scatoline, prenda le chiavi e entri nel palazzo. E non sai mai chi puoi ritrovarti sulle scale».
Col self check in, poi, non c’è un gestore che controlla se i documenti inviati per Whatsapp corrispondano all’effettivo ospite. La keybox non è anche un buon modo per nascondersi?
«È esattamente così».
Ma il condominio ha autorizzato l’affissione delle keybox al muro?
«Non lo so, sono un’affittuaria, non sono una proprietaria»
I turisti che vanno e vengono creano problemi?
«Il problema vero, come ho detto, è che gli airbnb sono troppi e non si trovano più appartamenti da affittare a prezzi abbordabili. La convivenza con gli ospiti che arrivano nel palazzo non è particolarmente drammatica, semmai è abbastanza snervante il fatto che nessuno li avvisi di qual è il loro campanello e che li suonino tutti a qualsiasi ora del giorno e della notte».
Cosa si sente di dire ai proprietari degli airbnb?
«Non ho niente contro di loro, anche il ragazzo dell’ultimo piano è una brava persona. Purtroppo con i turisti si guadagna di più e ci sono meno problemi: se capita un inquilino moroso nessuno aiuta il proprietario. E alla fine quelli che hanno una seconda casa si adeguano. E li capisco. Semmai servirebbero regole diverse».
Il Comune di Firenze, sul centro storico, dopo aver bloccato i nuovi airbnb ha deciso di proibire anche le keybox. È d’accordo?
«Assolutamente d’accordo».
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