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Slittamento della quinta rata (in scadenza il 31 luglio) al 15 settembre, recupero dei contribuenti che hanno saltato l’appuntamento con i precedenti versamenti e nuovo meccanismo per estendere la sanatoria anche alle cartelle esattoriali maturate nel corso del 2023, attualmente escluse dalla norma. Tripla mossa del governo per cambiare l’impianto della Rottamazione quater.

L’operazione, scattata nella scorsa estate, procede con una certa difficoltà perché oltre un terzo dei morosi, dopo aver sottoscritto il patto con il fisco per versare a rate (con la cancellazione di more e sanzioni) i debiti erariali relativi al periodo 2000-giugno 2022, non hanno versato (o hanno versato solo in parte) quanto dovuto. Un bel problema per l’erario e per il governo a caccia di denaro per far quadrare i conti pubblici. Tanto che ora Palazzo Chigi studia una energica correzione di rotta per consentire a chi non ha aderito di poter rientrare e a chi non ha pagato di potersi ravvedere. Ma il primo passo riguarda la quinta rata, in scadenza fra meno di una settimana. Occorre ricordare che la quarta rata, in scadenza il 31 maggio, si è chiusa con un incasso di 200 milioni (100 milioni in meno del previsto).

Secondo le stime del governo, come detto, circa il 33 per cento quasi la metà di chi aveva stretto un accordo con l’agenzia delle entrate la scorsa estate ha violato il piano di rientro esponendosi così al rischio di vedersi recapitare una nuova richiesta di pagamento. Ma questa volta in un’unica soluzione e con tutto il carico degli oneri accessori. Così prevede la legge, ma all’interno della maggioranza in pochi hanno voglia di affondare il colpo contro i morosi incalliti. Così, secondo quanto filtra da ambienti di governo, si ragiona sulla opportunità di far slittare i termini della quinta rata dal 31 luglio al 15 settembre.

Una scelta dettata dalla volontà di concedere una dilazione e di non gravare sulle tasche dei contribuenti proprio in coincidenza con le ferie estive. Non solo: le prime 4 rate della Rottamazione quater hanno assicurato un gettito di 3,2 miliardi (2,1 in meno rispetto alle previsioni) e così si sta studiando un meccanismo per lanciare una ulteriore ciambella di salvataggio per «recuperare» chi non ha pagato. Ma anche chi non aveva aderito e ora punta a ravvedersi. È il desiderio, in particolare, della Lega di Matteo Salvini. Già a fine marzo era stato concesso un piano di recupero per far rientrare a bordo chi aveva mancato le prime due rate. Dunque quella chance potrebbe spuntare nuovamente.

E non è tutto: con un ulteriore provvedimento, il governo aprirà la Rottamazione anche alle cartelle esattoriali relative al 2023 ampliando l’arco temporale della sanatoria che attualmente, partendo dal 2000, si ferma al primo semestre 2022. In attesa dell’arrivo di queste novità vale la pena ricordare l’attuale impianto del provvedimento che prevede un versamento unico dei debiti (privi di interessi) oppure in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive, di cui le prime due, con scadenza, come ricordato, il 31 ottobre e il 30 novembre 2023. Le restanti rate, ripartite nei successivi 4 anni, andavano saldate il 28 febbraio e il 31 maggio scorso. Le restanti il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2025. La prima e la seconda rata erano di entità pari al 10% della somme complessivamente dovute a titolo di definizione agevolata, le restanti rate invece saranno di pari importo.

Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2% annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023. Per pagare i moduli allegati alla «Comunicazione delle somme dovute» della definizione agevolata, oltre al servizio «Pagaon-line», è possibile utilizzare i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri prestatori di servizi di pagamento aderenti al nodo pago Pa. In alternativa, è attivo il nuovo servizio di domiciliazione bancaria disponibile nella sezione «definizione agevolata» in area riservata, che consente di attivare o revocare l’addebito diretto delle rate sul conto corrente, anche intestato ad altro soggetto se autorizzato.

La Rottamazione quater riguarda tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1°gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 inclusi quelli contenuti in cartelle non ancora notificate; interessati da provvedimenti di rateizzazione o di sospensione; già oggetto di una precedente misura agevolativa (la cosiddetta Rottamazione e/o saldo e stralcio), anche se decaduta per il mancato, tardivo, insufficiente versamento di una delle rate del precedente piano di pagamento. Sono invece escluse le somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato; crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti; multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze passate in giudicato.

 

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