Giuseppe è rimasto senza lavoro ed è malato. Adesso ha ricevuto anche lo sfratto. Ma nella struttura di accoglienza di Montespertoli non accettano i cani: «Bobby è di famiglia, non posso abbandonarlo». L’appello della Lav alla Regione: «Troviamo una soluzione insieme»
Il signor Giuseppe ha conosciuto Bobby, un pastore meticcio di 40 chili, 11 anni fa e da allora non si sono più separati. Nemmeno quando ha perso il suo lavoro a maggio 2023 e nemmeno ora che uno sfratto esecutivo lo ha lasciato senza un tetto sopra la testa.
Se non fosse stata coinvolta la sede Lav di Prato avrebbe rischiato di perdere il suo fedele compagno, che considera come una persona di famiglia e da cui non si vuole staccare.
«Il nostro è un legame forte – racconta il signor Giuseppe – Bobby era stato abbandonato sul ciglio della strada ed è diventato parte della mia famiglia». Il signor Giuseppe che da quando ha perso il lavoro non riesce a trovarne un altro per problemi di salute («ho le arterie ostruite alle gambe – racconta – e quando sto troppo in piedi o cammino mi vengono dei forti crampi e mi devo sedere»). Ma la, come dice lui stesso, non manca e la ricerca continua. Resta il fatto che si è ritrovato a 58 anni in una situazione drammatica: senza lavoro e senza casa.
«Non mi aspettavo lo sfratto esecutivo. Anche gli assistenti sociali e quelli di emergenza casa non se l’aspettavano, è stata una decisione presa improvvisamente dall’ufficiale giudiziario».
Adesso è alla ricerca di una casa che possa accoglierlo con la moglie e con il suo adorato Bobby.
Il Servizio Emergenza Urgenza Sociale (SEUS) di Montespertoli, un servizio regionale della Toscana, ha cercato di aiutarlo riuscendo a trovare per lui un alloggio temporaneo. Nessuna struttura, però, ha accettato di ospitare anche il meticcio, cosa che ha messo Giuseppe di fronte a una scelta straziante. Il Seus per un’intera giornata ha contattato diverse strutture di zona, alla disperata ricerca di un rifugio per Bobby. Purtroppo, però, le porte si sono chiuse una dopo l’altra.
L’uomo si è rifiutato di abbandonare il suo amico a quattro zampe o di consegnarlo a un canile, in quanto avrebbe dovuto rinunciare alla proprietà. «La Lav di Prato ha accolto Bobby in stallo temporaneo, e io li ringrazio, ma io agli assistenti sociali l’ho detto subito: siamo io, mia moglie e Bobby, va trovata una soluzione per far stare tutta la mia famiglia insieme. Io Bobby non lo mollo, se non ci fosse stata la Lav io avrei dormito per strada con lui, senza nemmeno pensarci. Non si possono separare così le famiglie».
«Il problema è però lontano dall’essere risolto – dichiara Cristiano Giannessi, sede Lav di Prato – Con il Seus che può garantire assistenza solo per i prossimi tre giorni e con il passaggio di competenze all’assistente sociale territoriale, temiamo che Giuseppe possa essere costretto a prendere decisioni dolorose e a separarsi dal suo Bobby».
Da qui l’appello di Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari Lav al Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e ai Sindaci della zona di realizzare l’accoglienza di tutti e due assieme «trasformando questa situazione disperata in un esempio di accoglienza antispecista da ripetere in tutte le regioni del nostro Paese».
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