Elon Musk batte cassa. Dopo aver donato 119 milioni di dollari a Trump nella campagna elettorale che ha riportato il tycoon alla presidenza degli Stati Uniti, il ceo di Tesla bussa alla porta dello Studio Ovale per riscuotere. O, almeno, lo farà dal 20 gennaio, quando The Donald si reinsedierà ufficialmente alla Casa Bianca.
Ma intanto, appena nominato capo in pectore del nuovo dipartimento per l’Efficienza governativa (Doge), Musk stila la lista dei desideri. E tra questi, in cima all’elenco, figura una nuova legge federale di autorizzazione al traffico dei veicoli elettrici a guida autonoma.
Questione di prioritÃ
Stando infatti a un rapporto dell’agenzia Bloomberg, il prossimo team per la Transizione americana avrà , fra gli altri, il compito di rivedere le attuali normative sulla circolazione, che consentono ai produttori di portare in strada solo 2.500 veicoli autonomi all’anno, attraverso una deroga concessa dalla National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa).
Foto di: InsideEVs
Il robotaxi Tesla Cybercab
Foto di: InsideEVs
Tre-quarti posteriore destro
Pochi per un’azienda come Tesla, fresca di presentazione del robotaxi Cybercab, in vendita – secondo le promesse – dal 2026-27 a un prezzo inferiore ai 30.000 dollari. Perché compito della prossima creatura di Elon Musk e soci sarà probabilmente quello di fare da ponte fra il vecchio e il nuovo business della Casa, da tempo concentrata non più esclusivamente sull’auto elettrica, ma anche su robotica e intelligenza artificiale. La nuova legge autorizzativa sarà quindi la priorità del team di Transizione.
Do ut des
L’indiscrezione conferma anche i sospetti sullo strano matrimonio politico fra Trump e Musk, che vede, da una parte, il ceo del principale costruttore al mondo di veicoli a batterie e, dall’altra, un negazionista del cambiamento climatico, avverso all’elettrificazione della mobilità e in procinto di cancellare tanto gli incentivi all’acquisto da 7.500 dollari, quanto l’obiettivo (non vincolante) di portare le vetture a zero o basse emissioni al 50% del mercato statunitense entro il 2030.
In fondo Tesla è un’azienda forte, che – a differenza della concorrenza – potrebbe sopravvivere anche allo stop ai bonus, ammesso che le vendite di auto elettriche siano ancora il focus di Elon Musk. Guida autonoma, Full Self-Driving (FSD) e robotaxi richiedono invece un aiuto dall’alto. E The Donald è in debito con mr Musk.
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