PALERMO. Nel nome “DunAdenzia” con cui un anno fa è nata l’associazione di promozione sociale per l’inclusione delle persone con disabilità, di Francesco Schillaci, c’è tutto il senso delle attività con decine di giovani con disturbi dello spettro autistico, sindrome di down e altri tipi di disabilità portate avanti con grande passione e impegno sul territorio palermitano.
In questi mesi è in corso al Centro di aggregazione “Don Milani” di Bagheria (Pa), bene confiscato alla mafia, un progetto di agricoltura sociale e bionaturale che coinvolge 20 giovani con disabilità impegnati nella coltivazione di un orto e nella cura di colture arboree per un lavoro che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio naturale, culturale, enogastronomico e turistico del territorio da una parte e dall’altra favorire l’inserimento lavorativo dei giovani con disabilità.
“Il progetto – spiega il presidente dell’associazione Francesco Schillaci – prende ispirazione dai principi di Agenda 2030 e Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente e della biodiversità, l’economia circolare, e vede coinvolte circa 20 persone con una frequenza a rotazione e non omogenea, persone con disabilità a cui sono rivolte attività di formazione e apprendimento sulle tecniche agricole di base, la coltivazione del terreno, sui semi, il ciclo delle piante, all’interno di una struttura.
Un gruppo di ragazzi per la prima volta si sta impegnando nell’impianto di un orto dalle prime fasi di preparazione del terreno alla coltivazione delle piantine, dalla manutenzione alla produzione degli ortaggi. Lo stiamo facendo in un appezzamento di terreno tra Bagheria e Ficarazzi, nel palermitano, presso il Centro di aggregazione ‘Don Milani’ e in un terreno con agrumeto ed altre colture arboree denominato ‘Giardino della biodiversità, sito in ‘Fondo Micciulla, a Palermo. La fascia di età varia dai 17 anni ai 32-33 anni. Siamo aperti a nuove adesioni, perché ci sono posti disponibili, chi è interessato ci può contattare”.
Alla domanda: come hanno risposto le ragazze e i ragazzi alle attività? La risposta di Schillaci è: “Benissimo, sono tutti entusiasti di questa attività perché avvertono la bellezza del ciclo delle stagioni potendo seguire una piantina dall’inizio fino allo sviluppo e curando loro stessi materialmente queste attività. Utilizzano le zappette, facendo la manutenzione, la raccolta e la piantagione. Noi ci chiamiamo DunAdenzia, che viene dal siciliano ‘dona audenzia’ che significa ‘dai ascolto’, ovvero ‘prendersi cura’. Abbiamo scelto questo nome ispirandoci ai concetti di ascolto e cura.”
Il progetto avviato nel mese di maggio di quest’anno si concluderà a maggio 2025. DunAdenzia è un’associazione di promozione sociale ETS, iscritta al registro degli enti del terzo settore e al registro nazionale RUNS. Il progetto è finanziato all’80% dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.
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