Tra chi era addetto al trasporto, chi all’acquisto degli stupefacenti – prevalentemente cocaina – chi alla vendita o a trovare le piazze di spaccio e reperire i clienti: ognuno aveva il suo compito prestabilito in quella che era diventata nel tempo una vasta organizzazione criminale, sgominata dopo due anni di indagini, grazie all’operazione della Polizia a L’Aquila che ha portato a 26 arresti in carcere, un obbligo di dimora e tre misure cautelari in regime domiciliare.
L’indagine della Sezione investigativa del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile è stata coordinata dalla pm Roberta D’Avolio. Durata oltre due anni – dal 2022 fino a giugno scorso – ha portato a colpire un’organizzazione potente e ramificata dedita al confezionamento e allo spaccio di stupefacenti, soprattutto cocaina, venduta in dosi da 40 euro a salire, fino ad arrivare agli 80. Su alcuni degli arrestati oltre all’accusa di spaccio, pesa l’aggravante di essersi associati in numero superiore a 10 persone.
Durante le operazioni di arresto e perquisizioni è stato utilizzato anche un elicottero – udito e visto da molti – che ha sorvolato la città già dalle prime ore del mattino di lunedì 18 novembre. Imponenti anche i numeri: 30 arresti, 42 indagati, 650 i clienti – tra cui molti nomi noti nell’aquilano – cessioni di cocaina importanti, (alcuni clienti hanno acquistato anche circa 600 grammi di sostanza in poco più di un anno).
Un guadagno per la banda che si aggira intorno ai due milioni di euro.
28 gli appartenenti, tra italiani, macedoni e albanesi, legati tra loro in parte da legami affettivi o di parentela. Il covo dell’associazione si trovava a L’Aquila, su via Montorio al Vomano, non lontano da via Strinella: è qui che avvenivano le riunioni tra sodali, è qui che si era trasferita la moglie di uno degli arrestati con il compito di vigilare sul confezionamento dei ‘pacchetti’ di cocaina. Le zone di spaccio erano a macchia d’olio e si estendevano in tutta la città fino all’estrema periferia, in centro storico, tra il Parco del Castello, via Molise, via Zara, su via Rocco Carabba (piazzale EUROBET ).
Un’altra donna, un’aquilana, dipendente di un negozio di telefonia, secondo l’accusa avrebbe aiutato la banda nel tempo, fornendo sim intestate a ignari clienti del negozio, dei quali utilizzava indebitamente i documenti di identità per intestare le schede. Un uomo, sempre aquilano, promotore finanziario, avrebbe collaborato fornendo il supporto utile per ottenere prestiti e finanziamenti per acquistare macchine e motociclette.
Spaccio di cocaina all’Aquila, smantellata organizzazione da 650 clienti
A capo del sodalizio criminale, un uomo di nazionalità albanese, ma radicato in città da tempo, il cui compito sarebbe stato quello legato alla gestione e all’approvvigionamento della sostanza stupefacente da fornire all’organizzazione; avrebbe intrattenuto contatti diretti con i canali di rifornimento, avrebbe concordato i prezzi di acquisto e vendita della droga e avrebbe infine ricevuto la maggior parte dei proventi dello spaccio da utilizzare poi per finanziare nuovi approvvigionamenti, Insieme a lui un altro albanese – secondo per importanza all’interno dell’organizzazione – uomo di fiducia del primo, del quale seguiva le direttive e con cui avrebbe organizzato e coordinato il lavoro con gli altri associati per stabilire le modalità di detenzione degli stupefacenti, l’occultamento e le attività di spaccio. Una donna, convivente di uno degli apicali, si sarebbe occupata della preparazione degli stupefacenti (in gergo “le caramelle”), gestendo anche il pacchetto clienti. A livello intermedio c’erano altri uomini, sia stranieri sia italiani, punti di riferimento dell’organizzazione per la gestione ma anche per la cessione degli stupefacenti.
“Grazie al Questore dell’Aquila, De Simone, e alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, che nella mattinata odierna hanno realizzato, con professionalità e discrezione, secondo la migliore tradizione, un’importante operazione, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, alla quale va esteso il mio ringraziamento, che ha permesso di smantellare un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti”. Il Prefetto rinnova ancora una volta il proprio apprezzamento per l’incessante impegno profuso dalla Polizia di Stato al fine di elevare sempre più gli standard di sicurezza di un territorio, che, comunque, si attesta ai primi posti nelle rilevazioni statistiche pubblicate anche sulla stampa nazionale.
Il Prefetto esprime inoltre la sua più sincera gratitudine al Colonnello Del Campo e al Colonnello Lamanuzzi e, attraverso loro, al personale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per l’impegno senza sosta nell’attivita’ di prevenzione e contrasto con numerosi interventi al servizio del territorio.
Con queste parole il Prefetto Di Vincenzo ha voluto altresi’ sottolineare che “l’attività delle Forze di polizia continuerà, in modo capillare, in questa direzione secondo linee condivise in sede di Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, sulla base delle direttive del Ministro Piantedosi”.
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